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Zona arancione in Sardegna | Solinas: «Decisione paradossale»
In definizione il ricorso per riportare l’Isola in zona gialla
L’assessorato regionale alla Sanità non accetta la decisione di Roma e prepara il ricorso. Appena sarà confermato dall’ufficio legale della Regione, verrà inviato il documento che contesta la decisione di classificare la Sardegna come zona arancione sino al 7 febbraio.
Anche il governatore Solinas definisce la scelta come “paradossale“: le terapie intensive sarde si sono infatti arricchite di 30 nuovi posti nell’AoU di Sassari e 14 nella struttura Covid del Binaghi a Cagliari. Non aver incluso questo dato nei calcoli ha fatto scattare il “rischio alto” raggiungendo il 31% dei posti occupati in terapia intensiva tra l’11 e il 17 gennaio. I dati reali invece segnalerebbero un calo fino al 24% e perciò la possibilità di rientrare in zona gialla.
Numerose le polemiche in merito alla comunicazioni tardive ma l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha già chiarito che «Il dato sulle nuove terapie intensive lo abbiamo inviato sabato, quando sono state aperte. Prima non era possibile».
Intanto, le minoranze in Consiglio regionale hanno firmato la richiesta al presidente della commissione Sanità Domenico Gallus per integrare l’ordine del giorno della seduta di domani dedicata all’audizione del commissario straordinario Areus sui servizi attivati durante l’emergenza sanitaria. «È urgente che l’assessore alla Sanità sia presente alla riunione. Parliamo di un tema di estrema importanza per le connessioni con la salute pubblica e con l’economia dei nostri territori. Deve essere affrontato nella sua interezza, con la massima trasparenza e senza alcuna omissione».
Si chiede quindi estrema chiarezza al fine di presentare una rivendicazione precisa a livello nazionale.