Sassari – ATP, il biglietto per viaggiare sui bus diventa elettronico
VAI A CANESTRO, LACEY
L’americano realizza sulla sirena i punti decisivi e regala ai biancoblu una vittoria ormai insperata
Nel giorno del come-back di Meo Sacchetti, in un vorticoso salto temporale, il pensiero non può non andare a quei sei anni culminati nel 2015 con la splendida cavalcata-scudetto che sanciva la conquista del prestigioso triplete. Momenti ancora vivi nella memoria di tutti i tifosi sardi. E il tributo di un Palaserradimigni gremito non si fa certo attendere: rende il giusto omaggio al condottiero e all’Uomo che della Sardegna ha fatto una seconda casa.
Ma in quei quaranta minuti di gioco non c’è spazio per i sentimenti e il passato. È una delle spietate leggi non scritte dello sport. La sfida in questi frangenti è un limbo, un momento dilatato dall’incedere dei secondi dove Dinamo e Brindisi devono assolutamente vincere per non perdere quel treno chiamato playoff.
Coach Pasquini manda in campo Bell, Lacey, Devecchi, Sacchetti e Lydeka, coach Sacchetti risponde con Scott, Carter, Moore, M’Baye e Joseph.
Il match si rivela subito divertente e di un equilibrio quasi chirurgico fino all’intervallo lungo: un punto divide le due squadre. Nel terzo quarto la Dinamo inserisce il pilota automatico arrivando ad accomulare un tesoretto di +17 che dovrebbe certificare un finale di gara senza grossi patemi d’animo. Dovrebbe. Nessuno al Palaserradmigni, nonostante i capovolgimenti di fronte a cui si è assistito in numerose occasioni, pensava di vivere un finale col fiato sospeso e l’incubo che la partita fosse irremidiabilmente compromessa. Non era nelle coronarie degli spettatori. Oggi no.
Brindisi invece costruisce possesso dopo possesso una rimonta silenziosa. I punti di vantaggio si sgretolano col passare dei minuti
Gli uomini di Sacchetti si reggono sulle magie di Moore e Goss, davvero due brutti clienti. Credono nel colpaccio e suonano la carica:
Inizia la rimonta che porta i brinsisini da -17 a -4. Moore con la tripla è artefice del sorpasso. Arriva per i pugliesi un clamoroso vantaggio. Per la Dinamo invece un pesce d’aprile “the day after”.
A tre minuti dalla sirena inizia una nuova partita. L’Enel è avanti con Carter e Moore, ma Stipcevic e Lydeka tengono il Banco a galla.
A pochi secondi dalla fine, il finale è tutto da scrivere: il tabellone recita 75-76 e M’Baye sbaglia dalla lunetta. Non trema invece Lacey: la guardia americana realizza entrambi i liberi. Anche Carter non sbaglia dalla linea di carità. Quando restano 4” e poco più sul cronometro, è ancora lui, Man of the match Trevor Lacey, a mangiare tutto il campo, trovare un corridoio e la vittoria. Per un attimo la mente corre a quel canestro di Dyson in gara 6 contro Reggio Emilia. Il Palazzetto esplode ancora di gioia: finisce 79-78.
Dinamo Sassari 79 – Enel Brindisi 78
Parziali: 20-18; 15-16; 31-13; 13-29.
Progressivi: 20-18; 35-34; 66-49; 79-78.
Dinamo Sassari. Pennacchi, Bell 20, Lacey 10, Devecchi 3, D’Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 8, Savanovic 9, Stipcevic 7, Lawal 15, Lighty 2, Ebeling, Monaldi . All. Federico Pasquini.
Enel Brindisi. Scott 12, Carter 12, Goss 17, Fiusco, Cardillo, Moore 29, Donzelli, M’Baye 4, Samuels 1, Joseph 3, Sgobba, Spanghero. All. Meo Sacchetti