Scherma – Orgoglio CUS Cagliari: il fioretto maschile va in B1

È rientrata a scuola ieri mattina Marisa Francescangeli, la maestra sospesa a San Vero Milis per aver proposto di pregare in classe nel periodo natalizio. Nella notte è comparsa una scritta nel cortile della scuola
È una vicenda che ha fatto molto discutere, negli ultimi giorni, quella che vede coinvolta Marisa Francescangeli. La docente nuorese di storia e geografia della scuola elementare di San Vero Milis, nel periodo di Natale aveva invitato i bambini a recitare delle preghiere in classe.
Ieri, è stata riaccolta in aula dai suoi alunni e da un mazzo di fiori, ma non solo. Infatti, nella notte, è comparsa una scritta su un muro di cinta del compendio scolastico: “a pregai in cresia” ossia, “a pregare, in Chiesa“. Un nuovo attacco che manifesta il dissenso verso il comportamento dell’insegnante. I colpevoli del gesto potrebbero essere presto identificati, in quanto tale area è soggetta a videosorveglianza.
Un fatto che ha spaccato in due il paese. San Vero Milis è divisa tra chi sostiene che le azioni della maestra non abbiano fatto male a nessuno, e chi invece pensa che il sistema scolastico dovrebbe andare in una direzione sempre più laica. Un acceso dibattito tra fede e ateismo.
Nel paese, e non solo, si assiste ad una vera e propria disintegrazione sociale, che contrappone chi si dice favorevole alla sospensione della maestra, a chi invece la sostiene e la descrive come un’insegnante piena di iniziativa e sempre pronta ad organizzare attività per favorire il benessere dei bambini. Tra le altre cose, pare che Marisa Francescangeli si sia preoccupata di chiedere in anticipo il consenso ai genitori, che si sarebbero detti tutti favorevoli alla recita delle preghiere in classe.
La scuola non si è espressa in merito all’accaduto. La sospensione è stata revocata e la maestra è di nuovo in classe con i suoi alunni.