Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
Tutto pronto per la XXXV^ edizione del Time in Jazz
Prende il via domenica 7 agosto, per andare avanti fino a martedì 16, il lungo cammino di Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda (SS)
Altri centri e località del nord Sardegna coinvolti: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Cheremule, Consorzio Puntaldia, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Tempio Pausania e Tula.
Un appuntamento che si rinnova dal 1988, uno degli eventi di spicco dell’estate jazzistica, che quest’anno, alla sua trentacinquesima edizione, si riconosce sotto il titolo “Rainbow”, con un chiaro un riferimento alla pace e alla drammatica attualità di questi ultimi mesi, ma anche e soprattutto al tema della diversità: «Il jazz nasce dalle diversità» sottolinea Paolo Fresu nelle sue note di presentazione: «Non ci fossero state le migrazioni verso le Americhe dei primi del secolo scorso non si sarebbe creato quel crogiuolo di razze che ha dato vita a uno stile musicale che ha rivoluzionato e arricchito il Novecento».
E più avanti, richiamando l’articolo 3 della Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Fresu conclude: «Abbiamo deciso di dedicare a questo tema l’edizione numero trentacinque del festival Internazionale Time in Jazz. Lo raffiguriamo graficamente con i meravigliosi colori del Rainbow, l’arcobaleno multietnico che rappresenta quella bandiera libertaria dell’identità di gǝnǝrǝ oggi anche simbolo di pace e di fratellanza. Per questo vogliamo dedicare il nostro festival a tutti coloro che, soprattutto in questo difficile momento, lottano per i propri diritti. Proseguendo insieme quel cammino complesso e bellissimo nel quale, tutte e tutti, ci sentiamo parte dello stesso mondo e di una sola umanità capace di tracciare un futuro ricco e caleidoscopico come la musica. Come il jazz.»
E la musica, e il jazz, tengono naturalmente banco nel ricco cartellone del festival, con una fitta scaletta di appuntamenti giornalieri che si snodano dal mattino alla notte e attraverso luoghi e scenari sempre diversi: chiesette di campagna, paesaggi marini, borghi, e la piazza centrale di Berchidda, Piazza del Popolo, teatro delle cinque serate in programma da giovedì 11 a Ferragosto.
Tra i principali protagonisti, la cantante maliana Oumou Sangaré, il sassofonista americano Archie Shepp, autentica icona del jazz degli ultimi sessant’anni, il trombettista norvegese Mathias Eick e l’israeliano Avishai Cohen con il gruppo Big Vicious, e, tra gli italiani, Tosca, Gegè Telesforo, Joe Barbieri, il sassofonista Stefano Di Battista con il suo omaggio a Ennio Morricone.
E, accanto al ricco programma musicale, il consueto, ampio ventaglio di varie altre attività: presentazioni di libri e novità editoriali, mostre d’arte e fotografia, i laboratori musicali e le altre attività per bambini del progetto Time to Children, e la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu.
- Al via domani con il “FestivalBar”
Ad inaugurare il lato musicale del festival sarà anche quest’anno il FestivalBar curato da Luca Devito e Michele Pinna, la vetrina di formazioni e solisti sardi e in arrivo dalla Penisola, ospitati dai bar berchiddesi, trasformati per l’occasione in piccoli club di musica all’aperto. Ampio e colorato l’arcobaleno dei protagonisti: apre la serie, domani – domenica 7, al Bar Centrale (ore 22), il romano Bonny Jack (al secolo Matteo Senese): chitarra, voce, grancassa e rullante per un viaggio fra blues, country e folk. La sera dopo – lunedì 8 alle 22 – il Muretto Cafè ospita invece il duo Light Chili dei calabresi Domenico e Fabrizio Canale, rispettivamente padre e figlio: voci, armoniche, violino per un viaggio musicale nel blues più sincero attraverso le sue mille sfaccettature.
Istrionici e coinvolgenti gli italo-canari Loop ‘n Loompa sono un trio Italo-Canario formato nel 2013 che percorre le strade spagnole e non solo, riempiendole di note e ironia: di scena martedì 9 al Bar K2 intorno alla mezzanotte con il loro folk scanzonato a base di chitarre, cajón, voci e loop station; stesso orario di inizio mercoledì 10 al Jolly Cafè per The Di Maggio Connection, power trio che mixa con energia e tecnica strumentale R’n’R, rockabilly, surf, rock, country e swing.
Tre chitarre, stompbox e cembalo al piede sono l’armamentario del progetto solista del sardo Patrick Atzori che riprende in chiave acustica i suoi pezzi inediti oltre a brani country, rockabilly, rock’n’roll ’50s e blues: giovedì 11 al Café Rosé (alle 20).
Una chitarra solista ma con incursioni nell’elettronica colora il cantautorato contemporaneo del calabrese Strangis: venerdì 12 al Jazz Pub (alle 20). Sabato 13 (sempre alle 20), alla Pizzeria da Ivan, è il turno del trio Aesthetics Waves, guidato dal trombettista berchiddese Fabrizio Fresu, che arrangia i classici del jazz in chiave funk e drum’n’bass. Chiude la serie di ospiti del FestivalBar, e ultimo atto in assoluto del trentacinquesimo Time in Jazz, la surf music del quintetto bolognese Unkle Kook: martedì 16 (alle 23) al Bar della Piazza.
- Il cartellone musicale
Lunedì 8 il festival prende quota con Gegè Telesforo, in concerto alle 19 al Golf Club del Consorzio Puntaldia, sulla costa nord-orientale, per una tappa del suo Impossible Tour Live, in quintetto con Daniela Spalletta (voce e tastiere), Domenico Sanna (piano e tastiere), Pietro Pancella (basso) e Michele Santoleri (batteria).
Jazz vocalist, musicista, produttore, compositore, ma anche giornalista, autore, Ambasciatore UNICEF, Gegè Telesforo ha attraversato quarant’anni di storia della radio e della televisione con garbo, leggerezza e coerente amore per la sua passione di sempre: il jazz vissuto con la massima professionalità congiunta ad allegria, ritmo e piacevolezza.
Difficile trovare un termine per definire l’arte ed esplorare tutte le sfumature della ricerca musicale, letteraria, linguistica, sonora di Joe Barbieri, altra voce nel vasto cast del festival. Non solo perché l’artista napoletano porta in sé riferimenti alla canzone d’autore della migliore scuola italiana e francese, come anche al jazz o alla bossa nova, ma perché ogni sua canzone è un universo compiuto, in cui la cura per i dettagli racconta la spontanea predisposizione alla bellezza.
Con Pietro Lussu al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Bruno Marcozzi alla batteria e alle percussioni) Joe Barbieri è atteso martedì sera, 9 agosto (ore 21.30) al Teatro all’aperto “Mario Ceroli” di Porto Rotondo.
Tante le presenze femminili nel cast di Time in Jazz numero trentacinque: a partire da Tosca, artista eclettica, cantante e attrice con un’innata propensione per la ricerca e la sperimentazione. Martedì 9 alle 18 sarà lei la protagonista di uno degli eventi più attesi di ogni edizione del festival (come testimonia il tutto esaurito anche per questa occasione): il concerto in omaggio a Fabrizio De André in quella che è stata la dimora del cantautore genovese a L’Agnata, nei pressi di Tempio Pausania.
Violinista, compositrice, improvvisatrice che si muove tra jazz, rock, world-music, avanguardia e sperimentazione, Anais Drago (vincitrice del referendum Top jazz della rivista Musica Jazz 2021 nella categoria “nuove proposte”) sarà invece di scena in “Solitudo”, come si intitola il suo nuovo album, sabato 13 (alle 18) alla Chiesa di Madonna di Castro, nelle campagne di Oschiri.
As Madalenas è il duo formato da Cristina Renzetti e Tati Valle, tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia: “Todas as coisas” è il loro nuovo live che attinge al repertorio dei due album pubblicati, “Madeleine” e “Vai, menina”, insieme ad alcuni brani inediti proposti in anteprima che faranno parte del prossimo lavoro discografico: di scena la mattina di giovedì 11 alle 11 nella Pineta di Sant’Anna, a Budoni.
Alla testa del suo quartetto, la contrabbassista e compositrice romana Federica Michisanti (Top jazz nel 2018 e 2020 in categorie diverse e premio SIAE 2019), proporrà mercoledì 10 a Cheremule, alle 11 al Parco della Scienza, una scaletta di sue composizioni originali, connotate da un carattere “cameristico” e intervallate da improvvisazioni estemporanee.
È fatto invece di suono puro ed elettronica, scrittura e improvvisazione, il jazz contemporaneo dell’arpista sarda Marcella Carboni, in concerto il pomeriggio di giovedì 11 alle 18 a Porto Taverna, la frazione di Loiri Porto San Paolo: alla testa del suo trio con Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale, presenta il progetto “This is not a Harp”, ispirato all’arte di René Magritte e consegnato alle tracce dell’omonimo album due anni fa.
OoopopoiooO è un duo trasversale, non inquadrabile in alcun genere, nato nel 2012 dall’incontro tra Valeria Sturba e Vincenzo Vasi. Oltre al theremin, strumento di cui sono considerati entrambi virtuosi e massimi esponenti, nel parco giochi sonoro dei due si trova di tutto: violino, basso elettrico, tastierine, minisynth, giocattoli, pezzi di cartone, maiali di gomma, percussioni, rullanti, voci suggestive, suadenti, terrificanti.
Ogni concerto degli OoopopoiooO – come quello in programma mercoledì 10 alle 18 al Castello di Baldu nei pressi di Luogosanto – è così un’esperienza di suoni e visioni, in cui è facile perdersi in atmosfere oniriche e lasciarsi cullare da suoni impalpabili, ma anche farsi trasportare dal ritmo e dalla leggerezza delle canzoni.
Suoni ancestrali delle origini e fili intrecciati di tradizioni ed esplorazioni in un repertorio di canti recuperati dalla memoria di due persone che collaborano nella musica come nella vita: si presenta così il progetto “A Song Has a Thousand Years” della cantante e compositrice Camilla Battaglia con la contrabbassista Rosa Brunello, di scena venerdì 12 (alle 18) nella chiesa di Santa Reparata a Buddusò.
Un’altra contrabbassista, Caterina Palazzi (migliore compositrice italiana ai Jazzit Award del 2010) guida la band Sudoku Killer, nata a Roma nel 2007 intorno a un gruppo di musicisti provenienti da esperienze artistiche affini, che spaziano dal jazz al rock alla musica sperimentale. Tre gli album all’attivo del quartetto che il pubblico di Time in Jazz potrà seguire mercoledì sera, 10 agosto (alle 21.30) ad Arzachena, nella cornice granitica di Li Conchi.
Un percorso tra canzoni originali e melodie tratte dai più diversi periodi della storia della musica: dal Laudario di Cortona a Bon Iver, da Claudio Monteverdi a Joni Mitchell, cantate e rielaborate immergendole in un sound fatto di pochi elementi musicali e molte voci: così il set in solo della cantautrice milanese Simona Severini, venerdì 12 (alle 11) a Bortigiadas, nella chiesa della Santa Trinità.
È un progetto basato sullʼimportanza e sulla scelta del suono il trio Nerovivo della batterista e cantante Evita Polidoro con Davide Strangio (voce e chitarra) e Nicolò Francesco Faraglia (chitarra), di scena sabato 13 mattina (alle 11) a Tula, nella chiesa di Nostra Signora di Coros: “Nerovivo è quello che mi passa per la testa”, dice lei: “Nerovivo è il contrasto continuo nel vivermi la vita: Nero i giorni dispari e Vivo i giorni pari”.
Vincitrice del prestigioso Premio “Massimo Urbani” nel 2020, Sophia Tomelleri è la giovane sassofonista milanese in concerto la mattina di domenica 14 (ore 11) alla chiesa di San Giovanni a Mores. Il suo quartetto – con Simone Daclon al pianoforte, Alex Orciari al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria – concilia con gusto le tradizionali sonorità della musica afroamericana con composizioni originali ispirate al jazz moderno e contemporaneo.
Nasce invece dall’idea di unire il jazz più tradizionale con la musica africana il progetto Uhuru Wetu, omaggio a Bob Marley in programma sempre domenica 14, ma nel pomeriggio (alle 18) a Banari. Partendo dall’esplorazione della figura del più importante musicista reggae, la cantante Connie Valentini e il contrabbassista Camillo Pace, con Achille Succi al sax e Alfredo Laviano alle percussioni, condurranno il pubblico in un viaggio attraverso i suoni e le atmosfere del continente africano, cercando un filo che unisca la musica, la cultura e l’idea di libertà e contaminazione fra tutti i popoli.
E proprio dall’Africa arriva la protagonista del concerto di Ferragosto (ore 21.30) con cui tradizionalmente cala il sipario sul palco di Piazza del Popolo: la maliana Oumou Sangaré, considerata una delle più grandi e influenti cantanti africane, anche impegnata nel campo economico e dell’azione sociale, soprattutto a sostegno dell’emancipazione femminile.
A Berchidda arriverà reduce dalla recente pubblicazione del suo ultimo album, “Timbuktu”, pubblicato ad aprile. Con lei a Berchidda Julien Pestre alla chitarra, Alexandre Millet alle tastiere, Elise Blanchard al basso, Abou Diarra al kamele n’goni, Jon Grandcamp alla batteria, Kandy Guira e Emma Lamadji ai cori.
Oltre a Oumou Sangaré, altri tre grandi artisti internazionali si apprestano a planare nelle prossime sere sul palco di piazza del Popolo a Berchidda: il trombettista israeliano Avishai Cohen con il gruppo Big Vicious (giovedì 11) e il suo collega di strumento norvegese Mathias Eick in quintetto (domenica 14); e, in particolare, un’autentica icona del jazz, Archie Shepp: sassofonista, cantante, compositore, cantautore, poeta e drammaturgo, ottantacinque primavere a maggio, paladino del movimento d’avanguardia del Free Jazz negli anni sessanta/settanta, è stato però in grado di calarsi nel jazz mainstream, restando però fedele alla sua estetica.
Tecnica e sensibilità gli consentono di integrare i variegati elementi che ha ereditato dai grandi maestri del sax tenore, da Ben Webster a John Coltrane, nel suo personale modo di suonare: “Il selvaggio graffio dei suoi attacchi, il suo suono imponente, scolpito da un vibrato controllato in tutte le estensioni, le sue frasi portate fino a restare senza respiro, i suoi improvvisi cambi di livello, l’intensità dei suoi tempi, ma anche la tenerezza vellutata intessuta in una ballad”, come ha osservato lo scrittore e critico Francis Marmande. Riflettori puntati su Archie Shepp con Marion Rampal (voce), Michel Benita (contrabbasso) e Pierre-François Blanchard (pianoforte) sabato 13 alle 21.30.
Rimandato alla vigilia della scorsa edizione per via dell’applicazione delle norme relative all’emergenza pandemica emanate dal Ministero della Salute israeliano, approda finalmente a Time in Jazz, per inaugurare, giovedì 11 (alle 21.30), la serie di concerti in programma sul palco di Piazza del Popolo, Avishai Cohen con Big Vicious , il gruppo che ha varato sei anni fa, dopo essersi ritrasferito dagli Stati Uniti nella sua terra natale.
Le trame dell’elettronica, della musica ambient e della psichedelia, groove e ritmi del rock, pop, trip-hop e altro ancora, in un approccio aperto che va dai Massive Attack a Beethoven, fanno parte della miscela sonora della band del trombettista israeliano. Registrato nell’agosto 2019, l’album di debutto di Big Vicious è stato pubblicato due anni fa in marzo dalla ECM.
Classe 1979, Mathias Eick è considerato da tempo uno dei maggiori talenti del jazz, tra i solisti più immediatamente riconoscibili emersi dalla scena jazz norvegese. Polistrumentista (suona anche vibrafono, contrabbasso, chitarra e tastiere), col suono della sua tromba e le sue composizioni fortemente melodiche ha ottenuto un riscontro positivo in tutto il mondo firmando nel 2008 “The Door”, il primo dei suoi cinque album da leader per la ECM: uscito l’anno scorso, “When we leave” è il più recente, e traccerà le coordinate del concerto con il suo quintetto in Piazza del Popolo sabato 13 (sempre alle 21.30).
Sullo stesso palco, la sera prima (venerdì 12, sempre alle 21.30), uno nomi di primissimo piano del jazz italiano, Stefano Di Battista. A Berchidda, in quartetto con Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria, il sassofonista romano presenterà le musiche di “Morricone Stories”, il suo disco omaggio (pubblicato un anno fa ad aprile) al grande compositore e Premio Oscar al quale era legato da una sincera amicizia e da diverse collaborazioni. Un matrimonio perfetto tra jazz e una selezione tra le oltre cinquecento colonne sonore morriconiane: da film come “C’era una volta in America”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “The Mission” e “Veruschka” fino a “Flora”, brano che il Maestro scrisse proprio a Di Battista.
Fa riferimento al cinema anche il trombettista pugliese Vincenzo Deluci, artista speciale che ha saputo riprendere il suo cammino nella musica e con la musica dopo il grave incidente che da diciotto anni lo costringe su una carrozzina. Si intitola infatti “Cinema per le orecchie” il set che proporrà la mattina di Ferragosto alle 11.30 davanti alla chiesetta di Santa Caterina, nella campagna di Berchidda. Composizioni originali, suoni vocali, meccanici, mutuati dalla natura e dalla storia, orchestrati e trasformati nelle macchine dal vivo con gli strumenti delle nuove tecnologie, come “cortocircuito” fra suono modulato/manipolato live o costruito, in cui pubblico e performer sono immersi allo stesso modo, libero di chiudere gli occhi e sentire le note nel profondo e di perdersi nella musica.
Paese della musica, Berchidda mette in vetrina al festival anche le sue eccellenze in questo campo: la Banda Musicale “Bernardo De Muro” con i suoi cento e otto anni di storia, palestra per lo stesso Paolo Fresu; la Funky Jazz Orkestra, prima funky street band della Sardegna, capitanata da Antonio Meloni; Giovanni “Nanni” Gaias, batterista, polistrumentista, compositore e arrangiatore, classe 1996, una delle rivelazioni recenti della scena musicale isolana, anche lui in passato membro della Banda e della Funky.
Venerdì 12, intorno alle 23, subito dopo il set di Stefano Di Battista, si ritroveranno sul palco di Piazza del Popolo per riproporre il progetto “Sa banda, sa musica, sa festa” che ha debuttato lo scorso dicembre a Sassari, dopo le sessioni di lavoro dello scorso autunno sotto la guida di due direttori di caratura nazionale: il pianista, compositore e arrangiatore Corrado Guarino e il sassofonista Dario Cecchini, fondatore e leader dei Funk Off, la prima funky marching band italiana, entrambi attesi anche in questa replica del concerto.
Altri impegni per la Funky Jazz Orkestra che oltre a sfilare per le strade di Berchidda con le sue street parade, martedì 9 sarà a bordo del traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio da Livorno (partenza alle 15) al porto sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 22.30), per l’immancabile traversata marittima in musica che Time in Jazz prop0ne per il diciassettesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle.
Altri impegni anche per Nanni Gaias, che dopo il successo delle scorse edizioni curerà per il terzo anno consecutivo Time After Time, l’appuntamento dopo-concerto nella piazzetta adiacente il palco centrale in Piazza del Popolo: da giovedì 11 a domenica 14, il suo trio con Giuseppe Spanu alla chitarra e Pier Piras al basso, farà da resident band tutte le sere, da mezzanotte in poi, con un ospite di volta in volta diverso: il cantante, chitarrista e songwriter sardo-burundese Zamua con il suo originale intreccio tra folk e soul-jazz (giovedì 11); il sassofonista Dario Cecchini, leader e fondatore dei Funkoff, con il pianista Roberto De Nittis (venerdì 12); Bluem, ovvero la giovane cantautrice e producer sarda Chiara Floris con il suo electro-pop (sabato 13); e il cantante, polistrumentista e produttore neosoul romano Ainé (all’anagrafe Arnaldo Santoro; domenica 14).
Come ormai da tradizione, spetterà al padrone di casa, Paolo Fresu, il compito di suggellare anche questa edizione di Time in Jazz nello scenario lagunare della peschiera di San Teodoro. Ad affiancare e duettare con il trombettista, martedì 16 alle 18, una delle musiciste di punta del jazz nazionale, Rita Marcotulli. L’intimità della sua musica, la sua grande profondità, i suoi arrangiamenti delicati, capaci di sottolineare la singola nota ed amplificarne la carica emotiva, permettono alla pianista romana di spaziare e cercare incroci con altre forme artistiche, in particolare con il cinema, come attestano il premio Ciak d’Oro, I Nastri d’Argento e il David di Donatello ricevuti nel 2010 per la sua colonna sonora per il film di Rocco Papaleo “Basilicata Coast to Coast”.
- Time to Children
Oltre alla musica dal vivo, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e attività caratterizzeranno anche la prossima edizione. Uno spazio rilevante viene dedicato all’educazione musicale dei bambini con il progetto Time to Children, ideato da Sonia Peana (la direttrice artistica) con la collaborazione di Catia Gori. patrocinato dall’associazione Il Jazz va a Scuola e sviluppato da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna. Da mercoledì 10 a lunedì 15, negli spazi di “Sa colte ‘e s’ Oltijiu” e Sa Casara (l’ex caseificio oggi sede dell’associazione Time in Jazz), bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso performance, laboratori di improvvisazione e sensibilizzazione, percorsi sensoriali, proiezioni con accompagnamento musicale, laboratori, spettacoli, alla scoperta della musica jazz e popolare, degli strumenti musicali, della multisensorialità, della musica come condivisione, insieme a insegnanti, formatori e formatrici, artisti e artiste, compresi alcuni dei protagonisti del festival: ecco allora Gegè Telesforo con le sue “Riflessioni disordinate di un malato di musica”; Reno Brandoni con il suo “Paolino in musica e parole”; Giulia Monni che trasporterà le piccole creature nel suo universo sonoro; Manuele Degiacomini che racconterà, attraverso il gioco e la musica, lo stato dell’ambiente in cui viviamo, l’economia circolare, le buone pratiche di sostenibilità; Cristina Renzetti con il suo racconto in musica “José, il figlio del mare”; Marcella Carboni con il suo “Arpabaleno”, suoni, gesti, parole, colori, giochi, elementi base per avvicinarsi alla musica e all’improvvisazione; Massimo Vitali che coinvolgerà i ragazzi e le ragazze in un laboratorio di scrittura creativa improvvisata; Francesco Cavestri che li accompagnerà in un viaggio tra jazz e hip hop, due generi fratelli; Luca Anghinoni con il suo laboratorio di tamburi e parole colorate; la scoppiettante Zia Caterina Bellandi con il suo taxi colorato in un “incontro che ti cambia” e l’immancabile appuntamento di ferragosto con l’attore e regista Gianfranco Biffi e i racconti del suo Gufo Rosmarino.
Come già lo scorso anno, gli eventi di Time to Children saranno trasmessi in radio attraverso il canale della parrocchia, nel progetto “S’aradio de minores e mannos”, che crea un ponte ideale tra generazioni, dando l’opportunità a sos mannos (gli anziani) di Berchidda di partecipare a distanza a ciò che sos minores (i ragazzi) vivranno durante le giornate di Time to Children.
- Libri, cinema, mostre
Immancabile anche l’appuntamento con Time to Read, la serie di incontri con i libri e i loro autori, che a Berchidda, negli spazi di Sa Casara, quest’anno vedranno protagonisti Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia e parlamentare, atteso giovedì 11 alle 19 con la sua raccolta di poesie “Patrie” (Il Saggiatore 2021), Grazia Verasani (venerdì 12) con “Non ho molto tempo” (Marsilio, 2021), diario della sua amicizia con Ezio Bosso, il pianista, compositore e direttore d’orchestra prematuramente scomparso due anni fa, Roberto Cotroneo, giornalista, scrittore e critico letterario con “Chet” (Neri Pozza 2022), il suo omaggio al genio ribelle del jazz (sabato 13, sempre alle 19), e ancora Caterina Bellandi con Alessandra Cotoloni, autrice di “Taxi Milano25. In viaggio con zia Caterina, una rivoluzionaria dei nostri tempi” (San Paolo Edizioni, 2021).
Come ogni anno, la giornata di Ferragosto a Time in Jazz si trascorre all’ombra degli alberi che contornano le chiesette di San Michele e Santa Caterina. In quest’ultima, alle 17, Attilio Mastino parlerà di “O bella Musa, ove sei tu? Viaggio nel mistero della gara poetica“, libro postumo di Paolo Pillonca, il giornalista e intellettuale sardo scomparso quattro anni fa: un saggio sulla poesia improvvisata, la sua storia e la cultura isolana in evoluzione.
Un prologo perfetto per la tradizionale gara poetica in limba sul tema del festival, in programma alle 18, con Bruno Agus, Dionigi Bitti e l’accompagnamento dei tenores di Ulà Tirso. Martedì 16, al Museo del Vino – Enoteca regionale, Reno Brandoni presenta invece “Paolino” (Edizioni Curci), il suo libro pubblicato lo scorso maggio, ispirato alla vita di Paolo Fresu, che dialogherà con l’autore alle 11.30. A seguire e a chiudere le presentazioni editoriali, “Time in Jazz Diary 2021” (Postcard 2022), che rievoca la scorsa edizione del festival attraverso l’obiettivo del fotografo Gianfranco Mura.
Si apre alle suggestioni legate al tema “Rainbow”, nelle sue varie declinazioni, anche la rassegna di film e documentari a cura del regista Gianfranco Cabiddu, in programma da giovedì 11 a lunedì 15: si comincia col tema tristemente attuale trattato nel documentario “Guerra e Pace“ (Istituto Luce, 2021), scritto e diretto da Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, che racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra.
L’arcobaleno della musica come simbolo di unione nella diversità è invece al centro di “Storie di musica” (2022), il documentario del regista algherese Paolo Marras che ha seguito la genesi del progetto “Sa banda, sa musica, sa festa”.
Trentacinque anni di Time in Jazz, attraverso il suo archivio filmico fatto di migliaia di nastri, saranno raccontati in TIJ 35 anni – Archives – Making in progress, un film documentario, ancora in corso di realizzazione, di cui si potrà vedere un estratto sabato 13: attraverso un lavoro a sei mani, Gianfranco Cabiddu insieme a Michele Mellara e Alessandro Rossi, puntano a estrarre un distillato filmico in grado di rendere sapida e avvincente la storia del festival, in un’unione che accomuna i tre registi nell’amore per la Sardegna, il jazz e il forte rapporto amicale e professionale con Paolo Fresu (produzione di Ilaria Malagutti per Mammuth film & Associazione Culturale Time in Jazz).
Il tema sempre attuale dei diritti civili è invece al centro di “Let’s Kiss – Storia di una rivoluzione gentile“, diretto da Filippo Vendemmiati (Genoma Films, 2021), una ricostruzione di anni di lotte di Franco Grillini, storico attivista per i diritti LGBT, che sarà anche protagonista di un incontro in programma la mattina di Ferragosto alle 11 nella chiesa campestre di San Michele, nella campagna poco fuori dal paese.
A concludere la rassegna, per rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita, la proiezione del suo film “Che cosa sono le nuvole?” (1967) con le celebri interpretazioni di Totò e Ninetto Davoli.
Le arti visive trovano il consueto spazio anche in questa edizione del festival con le opere della Collezione di Arte contemporanea CasArt, nata nel 1997 in seno al progetto PAV (Progetto Arti Visive) grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del Festival.
CasArt documenta gli esiti della ricerca e della sperimentazione artistica e creativa in Sardegna comprendendo anche opere di artisti nazionali e internazionali. La Casara ospita poi diverse mostre temporanee, che verranno inaugurate martedì 9 a mezzogiorno per restare aperte per l’intera durata del festival: “Time to Time 2021″, il racconto per immagini della passata edizione di Time in Jazz, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni immortalate dagli obiettivi di Gianfranco Mura e Roberto Sanna.
Sara Deidda firma invece “Time to future”, una mostra delle foto scattate durante l’edizione 2021 di Time to Campus e Time to Children. In esposizione anche le tavole originali di Alessandro Sanna per i libri (entrambi editi da Gallucci) “Nidi di note”, con testi di Bruno Tognolini e musiche di Sonia Peana e Paolo Fresu, e “Crescendo”, un viaggio per immagini dei nove mesi di gravidanza attraverso tutti i gradi di crescita della pancia della mamma.
A completare e arricchire il programma contribuiranno infine vari incontri e degustazioni di prodotti dell’enogastronomia locale e le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l’insegna Green Jazz – Life Green Festival Time in Jazz fa parte di Jazz Takes The Green, la rete dei festival jazz ecosostenibili, prima esperienza italiana di aggregazione di eventi culturali che hanno a cuore la causa Green.
- Biglietti e info
Tutti gli appuntamenti, come di consueto, saranno a ingresso gratuito, ad eccezione dei concerti in programma sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda e di quello di Tosca a L’Agnata, peraltro già sold out. Biglietti in vendita su Vivaticket: l’ intero per ciascuna serata costa 25 euro, ridotto a 22 per gli spettatori sopra i 65 anni, per i bambini sotto i 12 e per gli studenti universitari. Sempre su Vivaticket si possono acquistare gli abbonamenti per l’ingresso a tutt’e cinque le serate: 100 euro il prezzo intero, ridotto a 90.
Per informazioni, la segreteria organizzativa risponde al numero 320 38 74 963 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie sono disponibili sul sito www.timeinjazz.it e alla pagina facebook.com/timeinjazz.
La trentacinquesima edizione del festival Time in Jazz è organizzata dall’omonima associazione culturale con il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Comunità Montana Monte Acuto e delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri che aderiscono al festival, con il contributo di Fondazione di Sardegna, Gruppo Unipol, Banco di Sardegna, Corsica Ferries–Sardinia Ferries, Fondazione Raul Gardini e Novamont, e con la collaborazione di Rau Arte Dolciaria, distilleria Lucrezio R., Consorzio Porto Rotondo, Scuola Holden e Qobuz. Media partner Radio Monte Carlo, radio ufficiale del festival, Spotify e Spreaker. Time in Jazz fa parte dell’Associazione I-Jazz, del Sardinia Jazz Network, del progetto GreenFEST e di Jazz Takes The Green, la rete dei festival jazz ecosostenibili.
Associazione culturale TIME IN JAZZ
via Umberto I, 37 • 07022 Berchidda
tel. 320 38 74 963 • e-mail: info@timeinjazz.it
www.timeinjazz.it
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