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Tradotti in sardo i versi di “Canto rituale” di Maria Carta
La silloge fu scritta in italiano e pubblicata nel 1975. La versione in sardo, curata da Clara Farina, è realizzata dalla Fondazione Maria Carta con il coinvolgimento del quotidiano La Nuova Sardegna
Era il 1975 quando Maria Carta pubblicò la raccolta di poesie “Canto rituale”, con la casa editrice romana Coines. La silloge fu ripubblicata nel 2006 nell’ambito di un’iniziativa che vedeva coinvolte la Fondazione Maria Carta e l’Editoriale La Nuova Sardegna. Adesso “Canto rituale” ritorna in una versione in sardo, a cura di Clara Farina, attrice e docente, che ha selezionato e tradotto le poesie. La versione originale fu infatti scritta in italiano dalla grande artista di Siligo.
Il volume “Cantu rituale” è stato realizzato dalla Fondazione Maria Carta e, anche in questa occasione, con il coinvolgimento del quotidiano La Nuova Sardegna (Gruppo Sae), che da giovedì 16 novembre distribuirà l’opera in edicola (al costo di 6,70 euro).
«Leggendo nella versione originale i versi di Maria si ha la netta sensazione di una autrice che è riuscita a scavare a fondo tra i caratteri e i sentimenti della gente della sua comunità. Adesso riproponiamo quelle poesie in sardo, un compito affidato all’estro di Clara Farina – spiega Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta –. La pubblicazione di “Cantu rituale” assume per noi una doppia valenza. Innanzitutto, dà riconoscimento a un’opera scritta in italiano ma pensata in sardo. Poi diamo piena dignità alla nostra lingua, che va preservata e insegnata alle nuove generazioni». Non è la prima volta che i versi di Maria Carta vengono tradotti in sardo. In passato Paolo Pillonca e Anna Cristina Serra si cimentarono in un adattamento “in limba”.
La silloge “Cantu rituale” questa mattina è stata presentata nella sala conferenze della sede del quotidiano “La Nuova Sardegna” a Predda Niedda (strada 31) a Sassari. In apertura ha preso la parola il direttore Giacomo Bedeschi. Le letture sono state curate da Clara Farina, che ha illustrato alcune scelte lessicali e stilistiche adottate nella traduzione. Il cantautore Beppe Dettori ha eseguito alcuni brani tratti dal suo lavoro dedicato a Maria Carta “(In)Canto rituale”. Erano presenti i rappresentanti in costume sardo del Gruppo folk “San Nicola” di Sassari e dell’Accademia delle Tradizioni popolari “Città di Tempio”. Un ringraziamento all’iniziativa è stato portato da Stefano Lavra, presidente dell’Isre. Al termine, è intervenuto Vito Nobile, direttore generale del Gruppo Sae. L’incontro è stato coordinato dal giornalista Giacomo Serreli.
Nei mesi scorsi una selezione delle poesie di “Canto rituale” è stata tradotta in castigliano da Alessandra Sanna, nipote di Maria e docente di Lingua e Letteratura italiana all’Università di Granada, e pubblicata da Valparaiso, importante casa editrice spagnola specializzata nel settore della poesia, attiva anche in Sud America.