Tempio Pausania – Al Teatro del Carmine Jashgawronsky Brothers in ToyBoys
Fondazione Maria Carta, Cantu rituale tradotto in sardo da Clara Farina
Nella sala di rappresentanza del Comune di Tempio Pausania la presentazione della raccolta di poesie pubblicata lo scorso anno dalla Fondazione intitolata all’artista di Siligo. Interverrà Bachisio Bandinu. Prevista la partecipazione dell’Associazione Culturale Coro Gabriel
La sala di rappresentanza del Comune di Tempio Pausania ospiterà venerdì prossimo 7 giugno alle 18 la presentazione di Cantu rituale, la raccolta di poesie di Maria Carta tradotte in sardo da Clara Farina. Il volume è stato pubblicato lo scorso anno a cura della Fondazione Maria Carta. Interverrà Bachisio Bandinu. È prevista la partecipazione dell’Associazione Culturale Coro Gabriel.
Già nel 2006, con l’intento di riscoprire e promuovere il patrimonio culturale lasciato da Maria, la Fondazione a lei intitolata aveva promosso la prima iniziativa editoriale di ristampa di Canto rituale, opera originariamente pubblicata dalla casa editrice romana Coines nel lontano 1975. Più recentemente, una selezione dei componimenti è stata tradotta in spagnolo da Alessandra Sanna, nipote di Maria Carta, e inserita nel catalogo della casa editrice Valparaiso. È così apparso naturale procedere alla traduzione in sardo di una parte delle poesie dell’artista di Siligo. Un’operazione doverosa per la Fondazione Maria Carta, che da anni sostiene l’importanza di mantenere viva la lingua dei nostri avi, affidata in questo caso all’attrice, insegnante e poetessa Clara Farina. È lei stessa che nelle note introduttive si chiede come Maria Carta avrebbe reagito leggendo la sua opera nella stessa lingua dei suoi avi. Una risposta la abbiamo già: più volte dichiarò di «pensare in sardo e tradurre in italiano».
Particolarmente soddisfatto è Leonardo Marras, presidente della Fondazione. «La scelta di partire da Tempio nella presentazione dell’opera Cantu rituale non è casuale – dichiara Marras –. Maria Carta, l’ho ribadito più volte, era fortemente legata alla città di Tempio e alla Gallura. Considerava questa parte della Sardegna un luogo speciale, fonte di ispirazione di tanti suoi testi. Un luogo della memoria che intendiamo oggi celebrare insieme a due pilastri della nostra cultura, Clara Farina e il professor Bachisio Bandinu, che ha accolto il nostro invito. Come intendo ringraziare l’Accademia Tradizioni Popolari della città di Tempio, un gruppo di amici innamorati della nostra cultura e delle nostre tradizioni, e l’Amministrazione comunale di Tempio, che ha accettato con entusiasmo la nostra proposta».