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IL PROGETTO CINEMATOGRAFICO E AMBIENTALE ARRIVA NEL CENTRO LOGUDORESE

Sensibilizzare e risvegliare gli animi per quanto riguarda l’ambiente? Si può.
Sabato 3 Febbraio farà tappa a Ploaghe il suggestivo e unico progetto cinematografico “The man of trees” (L’uomo delle Querce) liberamente ispirato al famoso racconto di Jean Giorno “L’uomo che piantava gli alberi“.
Lo scorso ottobre sono iniziate ufficialmente le riprese, e ora il progetto farà tappa a Ploaghe. Utilizzando l’uso della video-arte e del cinema sperimentale, continuerà il suo percorso di sensibilizzazione sulle tematiche ecologiste ed ambientali.
A marzo, inoltre, verrà presentata una campagna di crowfounding per coinvolgere il maggior numero di persone nel progetto. La raccolta fondi sarà avviata per sostenere le spese vive di produzione, in quanto al momento il film è autoprodotto in attesa di risposte dalla Film Commission Sarda, dal quintetto che si divide in più ruoli da ricoprire. Il film è ideato e diretto da Salvatore Manca – produzione Associazione culturale mater-ia – con la voce narrante di Matteo Gazzolo. Nel ruolo di attore e co-produttore troviamo anche Giovanni Salis, delegato alla cultura del comune di Ploaghe, Daniela Tamponi, coreografa e produttrice, Bruno Petretto nel ruolo di Jean, il protagonista, e Matilda Deidda.
Le riprese
Le riprese avranno come scenari naturali le campagne della località di Truvine, in particolare nelle aziende agricole gentilmente concesse dalle famiglie Salis e Sini, ampiamente entusiasti di far parte del progetto. Nella località di Truvine un tempo esisteva l’antica città romana Trabine, la «distrutta città» delle Carte d’Arborea.
Il progetto inoltre è patrocinato dal Comune di Sassari, Ploaghe, Scano di Montiferro, Luras, Tempio, Ossi e dalla Provincia di Sassari. Le adesioni invece arrivano dalla LIPS Cult Lega Italiana Poetry Slam, Molineddu, WWF Italia, e Moviment’Arti. Ha inoltre il sostegno del Sandalia Sustainability Film Festival.
Ploaghe si riconferma così, ancora una volta, la «cinecittà» sarda, grazie alle precedenti riprese nei set cinematografici di due film, “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius, e “Buon lavoro” della Cinemascetti con Franco Nero e Lina Sastri.
Sinossi:
Jean ha un legame cosmico e viscerale con la natura, il richiamo ad essa come fonte della vita.
Il suo è un gesto d’amore verso la natura sfruttata, violentata e inaridita dall’uomo “civilizzato”; è a lei che il protagonista dedica un intera esistenza con umiltà e trasporto.
Consumismo, comodità e materialismo spengono l’amore per la vita sostituendolo come merce di scambio.
La nostra condizione umana è senza speranza, siamo diventati incapaci di comunicare in modo diretto, di manifestare liberamente le nostre emozioni. Non abbiamo altro da fare che attendere la morte nella brama del benessere. Jean no: Jean, guidato dalla sua musa ispiratrice, senza egoismo e aspettative, pianta semi di Quercia, ghiande, alberi… dove prima non c’era nulla, solo per amore.