Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
Stefano Sardara: «Arbitraggio inadeguato, non lo posso più accettare»
Il presidente della Dinamo Stefano Sardara non ci sta e nel post partita commenta l’arbitraggio del match contro Venezia, vinto dalla Reyer:
“Dico solo che in ben due occasioni gli arbitri ci hanno detto che in effetti avevano sbagliato. Totale punti subiti in solo queste due azioni, 8! Come club siamo stati pazienti e comprensivi perché sapevamo le difficoltà che l’organizzazione arbitrale aveva e consapevoli dei tempi necessari a rilanciare la categoria. Stimo Gigi Lamonica e apprezzo veramente il lavoro che sta facendo, ma non c’è più tempo per aspettare. I club investono e il campo, solo il campo e i giocatori, devono essere quelli si cui si parla a fine partita. Oggi la prestazione arbitrale è stata assolutamente inadeguata e da investitore nel mondo del basket, non lo posso più accettare.”
Coach Bucchi si presenta in sala stampa e non riesce nemmeno a stare seduto dall’arrabbiatura, fa i complimenti a Venezia per la vittoria, ai suoi ragazzi, ma soprattutto è assolutamente arrabbiato per quanto successo in campo e per la sua espulsione:
“Ragazzi bravissimi, oggi avevamo anche Jones con problemi intestinali oltre alle assenze di Gentile e Treier, devo fare assolutamente i complimenti alla squadra per come ha giocato, arbitraggio che non ho capito, stranissimo, Tolga Sahin mi viene a dire visto che ha dato due tiri liberi non può tornare indietro sulla decisione e quindi fa tirare i liberi dopo che il fallo era stato chiaramente sulla palla. I primi tre quarti siamo andati sistematicamente in bonus subito dopo neanche due minuti, abbiamo commesso 30 falli, io mi arrabbio e penso anche giustamente e prendo anche l’espulsione, liberi su liberi da non assegnare, situazione che non posso accettare, gravissima, bisognerebbe chiedere delle chiare spiegazioni agli arbitri, complimenti ancora a Venezia ma complimenti anche alla mia squadra, situazione inaccettabile.
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