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Luca Sirigu, tra spartiti ed alambicchi
Il mancato chimico custodisce la storia della Corale Canepa
I suoi trentanove anni sono davvero suonati. Luca Sirigu è il brillante direttore della prestigiosa corale sassarese intitolata al prestigioso musicista di casa nostra Luigi Canepa, che la fondò nell’ultimo ventennio del diciannovesimo secolo. L’artista di Porto Torres sprigiona il proprio talento con indiscutibile eclettismo e contagiosa dedizione allo studio degli spartiti.
Dopo gli studi al conservatorio ed il diploma a pieni voti, è divenuto concertista e compositore, dedicandosi senza indugi alla Musa Euterpe. Esiste un’alternativa di tutto rispetto, nel suo percorso di arricchimento culturale: Luca “ un giorno aveva il potere / di sposare gli elementi e di farli reagire” tra alambicchi e storte, vapori ed acri odori. La citazione della canzone “Un chimico” del nobile poeta genovese Fabrizio De Andrè – capolavoro tratto dall’immortale album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” dall’“Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters – ci ricorda anche la laurea in chimica del giovanotto turritano, riscossa a pieni voti. Ma gli studi scientifici non gli hanno mai spiegato a dovere una cosa: “Gli uomini mai gli riuscì di capire / perché si combinassero attraverso l’amore”, ed ecco come la musica sia stata un viatico in questa direzione. Questa sincera vocazione gli ha spalancato nuovi orizzonti con l’approccio al Jazz ed alla musica elettronica, senza dimenticare gli studi per la direzione del coro e gli stages e masterclass a ripetizione, con l’intento di non sentirsi mai appagato dai propri confini culturali e creativi.
L’Accademia Musicale Pescarese – diretta dal M° Bruno Mezzena – ha delineato nuove sfumature stilistiche al suo repertorio concertistico ed interpretativo, per esempio. La commistione degli studi più ortodossi con le nuove tecnologie si è rivelata una scelta vincente, per chi voglia fare della musica una professione, e non solo un diletto per l’anima. Eppure il direttore della “Corale Canepa” non ha il coraggio di suggerire ai nuovi adepti questa strada per il loro futuro economico. Campare con i proventi dell’arte è sempre stato un esercizio arduo in ogni epoca: ma in questo momento storico l’Italia sembra negare qualsiasi opportunità ai talenti ed ai giovani studiosi della penisola. Quasi un’impresa da kamikaze, sottolinea malinconicamente il maestro di Porto Torres comunque testardamente legato a questo mondo. Eppure le sette note sono un richiamo irresistibile: una cura per lo spirito, ed una sirena irresistibile per la disciplina e l’impegno di tanti giovani allievi, che non si risparmiano negli esercizi.
Luca è docente nella scuola “Anni Verdi” di Via Buccari, ed aiuta tanti ragazzi ad affinare l’abilità strumentistica. Naturalmente prevalgono sempre le richieste per i corsi di chitarra e pianoforte, ma non è certo trascurata la multidisciplinarità, anche attraverso le lezioni private a prezzi ragionevoli. I musicisti abbracciano un’ampia forbice anagrafica, dai sei ai sessant’anni, anche se il suo panorama didattico esibisce un primato difficilmente eguagliabile nel panorama nazionale. Il più maturo dei coristi della “Canepa” – ci confessa ammirato e divertito Luca – vanta Novantatre primavere. L’attuale età media è invece intorno ai cinquant’anni, ma si prepara una leva imminente per il rinnovamento graduale della formazione. I più giovani possono accostarsi con curiosità ed amore ad un mondo affascinante, che merita di essere esplorato. Fatevi sotto, ragazzi! Non è ancora un paese per vecchi.
G.Bernardo Piroddi
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