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Crisi Sanitaria, Solinas chiede sospensione a numero chiuso in Medicina
“La Sardegna è costretta oggi a pagare il prezzo di scelte profondamente sbagliate compiute in passato, ad iniziare dai tagli indiscriminati alla sanità pubblica e al blocco del turnover, che ha determinato una gravissima carenza di personale”
“Porre rimedio è impresa difficile, anche in considerazione della scelta, anch’essa sbagliata, del numero chiuso nella Facoltà di Medicina”
Così afferma il presidente della regione Sardegna Christian Solinas, che ha chiesto al Governo la sospensione del numero chiuso nelle facoltà di Medicina, per venire incontro alla forte carenza di medici.
“Se oggi non abbiamo un numero sufficiente di sanitari è perché il sistema universitario non ne ha messo in campo quanto era necessario” – Solinas continua- “È chiaro che questa competenza è in capo allo Stato, e non delle Regioni, che poi sono chiamate a gestire i disagi e le giuste rivendicazioni dei cittadini in materia di salute.”
“Sospensione del numero chiuso in medicina, incremento dei posti nelle scuole di specializzazione e vincolo almeno quinquennale per gli specializzati di operare nel sistema sanitario della Regione che li ha formati. Abbiamo già previsto incentivi per il personale medico sanitario che lavora in sedi disagiate. Occorre inoltre un bando internazionale per attrarre nel Ssr professionalità che consentano di colmare le carenze organiche in via straordinaria, per combattere l’emergenza attuale e programmare il futuro garantendo ai cittadini un servizio sanitario pienamente efficiente e vicino alle loro esigenze e, soprattutto, ai loro diritti”.
L’Assessore della sanità Mario Nieddu afferma che il Governo deve farsi carico dell’emergenza sanitaria in Sardegna.
“Il Governo deve assumersene la responsabilità come ha già fatto con l’emergenza Covid perché, il problema riguarda anche le altre Regioni, i sistemi sanitari stanno collassando per la mancanza di personale, e noi non possiamo gestire questa situazione con gli strumenti ordinari”
“Tutto ciò che potevamo fare l’abbiamo fatto non abbiamo più medici da assumere, abbiamo fatto i concorsi, le selezioni e le stabilizzazioni”.