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Silvio Berlusconi, una storia italiana
A 86 anni è morto Silvio Berlusconi. Imprenditore, presidente e politico. Era indubbiamente uno degli uomini italiani più famosi all’estero. Amico di molti potenti, tra cui Vladimir Putin. Ma era anche l’uomo che rese famosa l’Italia per il bunga e bunga . È stato per decenni sotto la lente della Magistratura.
Ma è riuscito anche 30 anni fa a costruire un partito dal nulla (Forza Italia), vincendo le elezioni ed assumendo la carica di Presidente del Consiglio. Un uomo quindi sicuramente geniale, odiato dagli avversari politici, che vedevano in lui un nemico della democrazia. Anche se Berlusconi si è sempre definito un liberale. Fu anche l’innovatore delle TV private, su cui, aiutato da Bettino Craxi, costruì un impero: la Fininvest.
Che ancora oggi è una delle più belle realtà imprenditoriali italiane, gestite da anni dai suoi figli. Appassionato di calcio dal 1986 è diventato presidente del Milan. Che ha portato in cima al mondo e la cui squadra del 1989, quella allenata da Arrigo Sacchi e con gli olandesi volanti, è stata definita dagli addetti ai lavori come la più forte di tutti i tempi. Dopo l’abbandono del Milan la nuova avventura ( sempre col fido Galliani) nel Monza. Altro successo e scalata in pochi anni dalla serie C alla A. Berlusconi quindi in alcuni campi come Re Mida. Maestro della comunicazione.
In politica il discorso è molto più controverso: un percorso di cadute e risalite. Con lui al comando è stata smantellata l’industria italiana, il cui percorso era iniziato con il centro sinistra. Sempre con lui è cominciato il discorso delle leggi Ad Personam, emanate per salvarlo dai tanti guai giudiziari. Inoltre Berlusconi è stato capace di cadute di stile clamorose, come quando diede ordine ai suoi di votare in Parlamento che la sua amica Ruby fosse la nipote di Mubarak. In politica internazionale maggiori successi, come le frequenti mediazioni tra America e Stati Uniti o la sua preveggenza sulla crisi libica.
I rapporti con la Sardegna sono stati molto intensi. Nell’isola aveva il suo quartier generale: Villa Certosa a Porto Rotondo. Immobile con 126 stanze comprato a fine anni 80 da Gianni Onorato, con la mediazione di Flavio Carboni. Dove riceveva ospiti illustri, amici e perfino nemici spesso fatti pervenire ad Olbia con voli privati. Le feste della Certosa erano oggetto di curiosità morbosa di giornalisti. Il fotografo sardo Zappadu, dopo giorni di appostamenti, riuscì ad effettuare scatti rimasti nella memoria italica che immortalarono perfino l’ex premier ceko Topolanek nudo in piscina.
Una foto che fece il giro del mondo, scatenando le ire di Berlusconi un uomo sempre destinato a fare parlare di sé. Per i suoi regali, per la sua indiscussa generosità. E sfrontatezza. Come quando una sera d’estate si presentò in sorriso smagliante e bandana bianco nella piazzetta di Porto Rotondo, in compagnia niente di meno di Toni Blair, allora premier inglese. Mai banale quindi Silvio. Sempre al centro delle discussioni. Da vivo e ora anche da morto. Con gli italiani nuovamente divisi in guelfi e ghibellini. Pronti a darsele per l’inventore di Milano 2.