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Sassari – Suolo pubblico, approvato il nuovo regolamento
«Regole chiare e uguali per tutti, massimo rigore contro ogni abuso»
Il raddoppio dello spazio all’aperto, con la possibilità di concedere ulteriori metrature nelle borgate e nei quartieri periferici; la concessione di spazi nel lato opposto della strada a tutte le attività che si affacciano su una via a una corsia, non solo a quelle in cui sono state istituite le zone 30; l’abolizione dell’obbligo di chiedere l’assenso di condomini o attività commerciali purché tavolini e sedie distino almeno due metri dalle vetrine dei negozi o dai portoni dei palazzi; scivoli, rampe e altre strutture finalizzate a rimuovere le barriere architettoniche non più calcolate nella metratura di suolo pubblico concesso, ma come extra che dovrà misurare al massimo cinque metri lineari. Sono alcune delle novità del nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico del Comune di Sassari, approvato oggi dal consiglio con il favore di quasi tutta l’aula con l’eccezione di un solo astenuto.
Il provvedimento, particolarmente atteso dall’intero comparto, rappresenta un successo per l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Mascia e per l’assessore alle Attività produttive, Lello Panu, anche per le modalità che hanno portato al via libera finale di oggi. Dopo aver sostenuto già nel corso del precedente mandato l’introduzione di regole che metabolizzassero i provvedimenti assunti in via eccezionale in seguito alla pandemia da Covid-19 e un sistema che continuava a basarsi su decisioni straordinarie adottate attraverso ordinanze sindacali, il sindaco, l’assessore e l’intera giunta hanno scelto di mettere mano immediatamente al regolamento, portandolo ad approvazione nel giro di pochi mesi affinché già dal prossimo anno esercenti, artigiani e uffici tecnici possano muoversi entro il perimetro delle nuove previsioni approntate dagli uffici sulla base delle indicazioni politiche.
Tra le maggiori novità c’è la concessione del suolo pubblico anche alle attività artigianali. Si tratta di una misura adottata per sostenere il commercio di prossimità, mutuando modelli già sperimentati altrove con successo per assecondare la tendenza a vivere e stare il più possibile all’aria aperta. Uno dei punti dolenti del regolamento precedente era rappresentato dal fatto che, in caso di cambio di gestione, non fosse possibile esigere dal subentrante il pagamento delle morosità pregresse: d’ora in poi chi subentra o il proprietario dell’immobile che ospita l’attività dovranno accollarsi i pagamenti arretrati.
Eliminato l’obbligo di depositare una fideiussione: resta solo per i titolari dei dehors, ma varrà 3mila euro anziché 5mila euro. Sul piano pratico, invece, via libera alla realizzazione di un corridoio di collegamento tra l’ingresso dell’attività e lo spazio all’aperto, così da agevolare il lavoro degli esercenti e la fruibilità degli spazi interni ed esterni. Viene stabilito infine che le pratiche non debbano e non possano essere assoggettate alla politica: sinora il rilascio della concessione era vincolato alla preventiva comunicazione alla giunta della pratica in via di definizione, ma questa previsione è stata eliminata.
«Le modifiche introdotte rispecchiano le aspettative delle associazioni di categoria, che negli ultimi anni avevano chiesto a gran voce la modifica di alcuni punti strategici del regolamento», commenta il sindaco Mascia dopo aver incassato un risultato così importante. «La convocazione in novembre del Tavolo delle attività produttive aveva confermato quest’esigenza», aggiunge. «Ora abbiamo un quadro di regole più chiare, nel segno della massima apertura nei confronti dei pubblici esercizi e delle attività artigianali – conclude – ma a fronte del nuovo scenario delineato, saremo ancora più intolleranti rispetto agli abusi».
Visibilmente soddisfatto l’assessore Panu. «La vita comunitaria e la fruizione di ristoranti, bar e altri esercizi pubblici si sono spostate all’aperto, recepire definitivamente le previsioni adottate in seguito alla pandemia del 2020 significa prendere atto di mutamenti che derivano da più fattori sociali, culturali e anche climatici», commenta. «Abbiamo ritenuto prioritario regolamentare un ambito fondamentale della vita economica, sociale e culturale della comunità, ascoltando tutti e mediando le esigenze degli esercenti, dei residenti, di chi vive gli spazi pubblici e di chi deve potersi muovere in città senza incontrare barriere».