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Sassari riscopre il Liberty: l’apertura al pubblico di Villa Pozzo conquista tutti

Villa Pozzo nel quartiere Cappuccini di Sassari, ha aperto oggi le sue porte al pubblico, trasformando una normale giornata di primavera in un’occasione unica per celebrare il patrimonio storico e culturale della città
Un evento da ricordare ha animato il cuore umbertino di Sassari durante le Giornate FAI di Primavera in programma oggi e domani 23 marzo. Villa Pozzo, storica dimora in stile Liberty, ha accolto centinaia di visitatori curiosi di scoprire i segreti di un edificio che rappresenta un pezzo importante della storia e dell’architettura sarda.
Costruita tra il 1927 e il 1929 su progetto dell’ingegnere Salvatore Sale, la villa fu commissionata dall’imprenditore Francesco Caria, noto per aver esportato il pecorino sardo negli Stati Uniti negli anni ’20. Oggi, la dimora è di proprietà della Regione Sardegna, che ha deciso di aprirla al pubblico in occasione del cinquantesimo anniversario del Fondo Ambiente Italiano (FAI).

L’evento, organizzato dalla Delegazione FAI di Sassari, ha visto la partecipazione del sindaco Giuseppe Mascia e la presidente del FAI Sardegna, Monica Scanu. Gli studenti del Conservatorio di Sassari hanno contribuito a rendere l’atmosfera ancora più magica con esibizioni musicali dal vivo, mentre gli Apprendisti Ciceroni delle scuole locali hanno guidato i visitatori attraverso le stanze della villa, raccontandone la storia e le curiosità.
Villa Pozzo, con i suoi dettagli architettonici raffinati e il suo passato legato all’imprenditoria sarda, è stata al centro di un dibattito sulla valorizzazione del patrimonio culturale recente. L’assessore regionale Francesco Spanedda ha annunciato un piano di restauro per la villa, che prevede uno stanziamento di 9 milioni di euro, sottolineando l’importanza di preservare e promuovere luoghi come questo.
“La Regione mette volentieri a disposizione dei visitatori l’edificio, ad oggi inutilizzato, ricco di storia, esempio di attenta progettazione e di raffinato artigianato”, dichiara l’assessore degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda. “In futuro – prosegue – contiamo di restaurarla, anche grazie a uno stanziamento dedicato agli edifici di rappresentanza della Regione Sardegna di circa 9 milioni di euro, che comprende sia Villa Pozzo che Villa Devoto, a Cagliari”.
Prima di diventare patrimonio regionale dopo varie vicissitudini è stata completamente abbandonata dal 2006 – finita nelle maglie della burocrazia e delle solite ‘competenze tra enti’ – era stata comprata dalla Regione nel 2001 per un milione e mezzo di Euro. Successivamente fu ceduta in comodato d’uso alla Provincia ma dopo un breve utilizzo come sede dell’Ente provinciale per il Turismo è stata totalmente abbandonata nel 2006. Anni di degrado e rimpalli di responsabilità, umidità che corrodeva gli affreschi e pezzi di facciata che crollavano sembrano un lontano ricordo. L’apertura di Villa Pozzo non è stata solo un’occasione per ammirare un capolavoro architettonico, ma anche un momento di riflessione sul valore della memoria storica e sull’importanza di tramandarla alle future generazioni. Un successo che dimostra come la cultura possa essere un ponte tra passato e futuro, capace di unire comunità e territori.