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Sassari – Raccolta differenziata, l’obiettivo minimo del Comune è il 65%
Non solo utenze domestiche, il settore Ambiente di Palazzo Ducale è impegnato nel monitoraggio delle attività commerciali e delle grandi utenze non domestiche che producono una mole di rifiuti considerevole e incidono in maniera rilevante sulla percentuale di raccolta differenziata
È questo lo spirito di collaborazione tra il Comune di Sassari e la società consortile Sassari Ambiente, composta da Ambiente Italia, Formula Ambiente e Gesenu.
L’obiettivo è incrementare gli sforzi verso il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e ha spinto il Comune di Sassari ad assegnare dal mese scorso due agenti della polizia locale in servizio permanente al Settore Ambiente e Verde pubblico per intervenire con maggiore tempestività difronte a situazioni che richiedono una rapida soluzione e a comportamenti che, oltre a costituire una violazione della legge, incidono negativamente sulla pulizia e sul decoro della città.
L’app OpenBin aiuterà l’operatore che riscontra un conferimento non corretto appone il bollino di “rifiuto non conforme” e inserisce la segnalazione nell’app, consentendo ai tecnici comunali di visualizzarla in tempo reale e decidere come procedere. Inizialmente gli agenti della polizia locale inviati dal settore competente dovranno invitare il responsabile dell’errore a porre rimedio e a limitare i conferimenti in discarica di rifiuti non correttamente differenziati. Trascorso il tempo necessario per sanare la situazione, si procederà con la sanzione.
Controlli e informazione, vigilanza e sensibilizzazione ambientale sono dunque le due vie che l’amministrazione e Sassari Ambiente hanno deciso di percorrere insieme, stabilendo un rapporto di crescente sinergia il cui obiettivo dichiarato è il raggiungimento della fatidica soglia del 65% di raccolta differenziata.
Un’altra novità riguarderà l’app Municip.Io, che sarà aggiornata con una tecnologia e una grafica più moderne, con la possibilità di avere un riscontro alle segnalazioni, ai contenuti disponibili e alle news. Prevista anche l’implementazione dei servizi, a iniziare da quello per le notifiche.
Le novità attraverso cui si rinnova l’aspettativa di arrivare al traguardo entro poco tempo sono state illustrate nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato il vicesindaco e assessore della Transizione ecologica, Tore Dau, la dirigente del settore Ambiente e Verde pubblico del Comune di Sassari, Marge Cannas, e l’amministratore delegato di Sassari Ambiente, Stefano Garbarini. Erano inoltre presenti gli agenti della polizia locale coinvolti nell’istituzione del nucleo dedicato ai reati e alle infrazioni ambientali, il maggiore Alberto Testoni e l’assistente capo superiore Tore Mulargia, la responsabile dell’appalto, il direttore esecutivo e il responsabile del piano di comunicazione, Deborah Manca, Mario Franco Soggiu e Giampiero Barrocu.
«Siamo già all’opera per programmare il futuro. Al raggiungimento dei risultati cui Sassari può e deve ambire manca ancora molto, e questo ci impone di lavorare tutti insieme per individuare la strada migliore, apportando quei correttivi che ci aiuteranno anche a definire meglio i criteri da introdurre nel prossimo bando», ha detto Dau. «Le prime tre mosse necessarie sono l’aumento della raccolta porta a porta, il passaggio alla tariffa puntuale, ossia calcolata sui rifiuti prodotti dalla singola utenza, e la riduzione delle frequenze di raccolta, soprattutto nell’agro», ha aggiunto. «L’obiettivo è estremamente sfidante, ma molto dipende anche dalla sensibilità degli utenti», ha invece rimarcato Marge Cannas. Va in questo senso l’arruolamento dei due agenti di polizia locale e altre iniziative finalizzate alla prevenzione più che alla repressione.
«Con l’app OpenBin è possibile farsi carico di tutte le segnalazioni dell’azienda rispetto ai rifiuti mal differenziati, potendo così intervenire in tempo reale e impedendo il loro conferimento in discaric», ha sottolineato Mario Franco Soggiu, mentre per Deborah Manca «occorre focalizzarsi sulle utenze non domestiche, che sono 6mila su 60mila ma che in termini quantitativi superano il 20%: dovrebbero produrre soprattutto differenziata, dagli imballaggi di plastica al cartone, ma rispetto al residuo vanno accompagnati a una gestione più corretta».