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Sassari – Gli agronomi della Provincia donano il sangue
Ad accompagnare i colleghi agronomi in questa giornata all’insegna della solidarietà c’era anche Nicola Sanna, ex sindaco del Comune di Sassari che puntualmente ha donato il sangue
Donare il sangue può salvare vite. Il sangue è una risorsa preziosa che viene utilizzata per trattare diverse malattie croniche come la talassemia e può essere necessario a persone con patologie oncologiche o ematologiche e a pazienti che devono subire interventi chirurgici.
Alcuni giorni scorsi a compiere questo fondamentale gesto di solidarietà è stato l’Ordine degli agronomi della Provincia di Sassari.
«Stiamo coinvolgendo tutti gli ordini tecnici per venire a donare il sangue a rotazione – ha dichiarato Mauro Salis, presidente dell’Ordine degli agronomi della provincia di Sassari – Vorremmo che la donazione diventasse un appuntamento fisso, almeno tre volte l’anno in cui i nostri iscritti vengono a donare. Occorre creare continuamente dei momenti per spiegare l’importanza della donazione e convincere più persone a farlo periodicamente».
In Sardegna abbiamo una carenza cronica di sangue. Il 48 % del sangue donato nell’isola è destinato ai talassemici che, per poter vivere, devono sottoporsi periodicamente alle trasfusioni.
«La disponibilità di sangue sicuro e donato volontariamente è essenziale per sostenere il sistema sanitario e garantire cure di alta qualità. Ringrazio gli agronomi che sono venuti a trovarci perché purtroppo di sangue ce n’è sempre bisogno», ha sottolineato il dottor Pietro Manca, direttore del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.
In Sardegna il fabbisogno è 110 mila unità di sangue ma si riesce a raccoglierne solamente 80 mila sacche. C’è quindi un’insufficienza di sangue significativa di circa 30 mila unità.
«Insieme agli altri ordini professionali (architetti, geometri, agronomi, periti agrari e industriali, ingegneri) abbiamo accolto con entusiasmo l’appello del Centro trasfusionale e abbiamo deciso di condividere il progetto di sensibilizzazione alla donazione dell’Azienda ospedaliero universitaria – ha proseguito Mauro Salis – Hanno iniziato gli architetti che hanno donato nel mese di luglio e oggi ci siamo noi. Seguiranno nei prossimi mesi tutti gli altri ordini tecnici».
Un importante esempio di altruismo che aiuta a diffondere anche tra i giovani la cultura della donazione volontaria, periodica, non remunerata, anonima e consapevole.
«Speriamo di invogliare alla donazione tutti i nostri iscritti ma anche la società civile in modo da creare un effetto a catena. Sarebbe molto importante se riuscissimo a farlo diventare un appuntamento periodico», ha sottolineato il presidente dell’Ordine.
«È un atto di generosità che avrà un impatto diretto e positivo sulla vita di coloro che riceveranno il sangue donato. Se continuiamo in questo percorso possiamo sperare nell’autosufficienza», ha affermato il dottor Manca.
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