
Su Carrasegare, questo il nome in sardo del Carnevale, ha tanti volti: ogni comunità lo celebra secondo propri codici, vocazioni e particolarità
Tra maschere tradizionali, giostre equestri e carri allegorici, ogni luogo dell’Isola ha un proprio Carnevale. È una tradizione che affonda le sue radici in antichi riti pagani: i fuochi di Sant’Antonio di metà gennaio ne segnano l’inizio con la prima uscita delle maschere.
Le maschere de su connottu (tradizionali) ripercorrono momenti di vita agropastorale, legati a clima e raccolto. Nel Marghine e in Barbagia aprono i festeggiamenti Macomer, Teti e Oliena. Nuoro ospita la grande sfilata delle maschere della Sardegna. Carazzas, il raduno di maschere della tradizione di Ardara, va in scena il 22 febbraio. Il Carnevale storico di Mamoiada culmina con le uscite del 2 e del 4 marzo. Domenica 2 marzo a Ottana sono protagonisti Boes e Merdules e sa Filonzana. Nel Carnevale di Orotelli sono di scena Sos Thurpos mentre Su Carrasecare di Orani, il 9 marzo, è guidato da Su Bundhu. Il celebre Ospitone a Ollolai apre il 1° marzo il Carnevale Ollolaese. I suoni e ritmi cadenzati dei Tumbarinos sono protagonisti a Gavoi il 27 febbraio. A Ovodda appuntamento mercoledì 5 marzo per Mehuris de Lessia. Nell’Oristanese riti arcaici rivivono a Ulà Tirso, dove spicca la maschera de s’Urtzu; Samugheo è stato teatro il 16 febbraio del grande raduno di maschere A Maimone mentre a Paulilatino diversi gruppi di maschere etniche si riuniscono sfilando sotto l’insegna di Atobios de Carrasegare. Nurachi celebra il suo carnevale il 2 marzo, mentre il calendario si chiude con il raduno di Neoneli, il 16 marzo: Ritus Calendarum.
Tempio Pausania è teatro di uno dei carnevali allegorici più coinvolgenti dell’Isola, Lu Carrasciali Timpiesu, che si chiude il 4 marzo. Nel Sassarese, maschere tradizionali e carri allegorici invadono le strade di Alghero, Nughedu San Nicolò, Perfugas, Sennori e Tissi. I carnevali allegorici sono di scena anche nel Medio Campidano con gli eventi di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini, Samassi, San Gavino, Terralba e su Marrulleri di Marrubiu. L’Ogliastra offre sia sfilate di carri e gruppi in maschera a Bari Sardo, a Tortolì e a Villagrande Strisaili, sia sfilate di maschere tradizionali a Gairo. Nel Campidano meridionale gli appuntamenti di cartello si svolgono a Cagliari, Quartu, Sinnai e Sestu. Il Sulcis si riempie di allegria e colori a Iglesias, Carbonia, Sant’Antioco e Villamassargia.
Il Carnevale di Bosa, Su Carrasegare ‘Osincu, si colloca a metà strada tra tradizionale e allegorico, con una buona dose di irriverenza e goliardia. Le maschere tipiche sono state protagoniste il 22 febbraio, mentre martedì 4 marzo si celebra s’Attittidu e la ‘caccia’ serale a Giolzi. Infine tradizioni, legami con il mondo agropastorale e rievocazioni del passato caratterizzano sos karrasegares a caddu, le giostre equestri carnevalesche. Questo tipo di Carnevale contraddistingue i festeggiamenti di Paulilatino, l’8 e il 9 marzo, Santu Lussurgiu con Sa Carrela ‘e Nanti (2 e 4 marzo), Scano di Montiferro (Cursa a Puddas), Bonorva con S’Ischiglia e la Pentolaccia a cavallo di Benetutti. Il carnevale equestre più celebre dell’Isola è Sa Sartiglia di Oristano, domenica 2 marzo e martedì grasso.