Serie C – I nodi vengono al pettine, Torres: gli errori che smentiscono i pronostici da primo posto
Riflessione sull’ergastolo
di Antonio Unida
Garante territoriale dei Diritti delle Persone private della Libertà personale
Che cos’è l’ergastolo, sotto un profilo squisitamente umano? Provo a dire la mia.
Essere un ergastolano è molto più della morte, la morte dura un attimo, e richiede un “coraggio” momentaneo, l’ergastolo è un’esistenza.
L’ergastolo ti prende tutto ciò che può prenderti la morte, ti lascia in vita per morire ogni giorno.
Come trascorre il tempo, il proprio tempo, un ergastolano?
Ok, facciamo un “giochino”, immedesimiamoci per cinque minuti in un ergastolano, rinchiudiamoci in una bella stanza della nostra casa, dove abbiamo tutti i confort, tranne quello di poter uscire da lì dentro, neanche quando, ad esempio, hai il desiderio di prendere una boccata d’aria, oppure fare due passi sotto un bel cielo stellato. Bene, ora trasformiamo questi cinque minuti, in ore, giorni, mesi d poi anni…20…30…bene, cosa pensate rimarrà di voi, rispetto al momento del proprio ingresso?
Io ne sono certo, non resterà più nulla di ciò che eravate e ciò che siete ora.
La personalità di ognuno verrà completamente annullata, si diventa come degli automi, che mangiano per vivere, e vivono con una effimera speranza di morire una sera andando a letto, dopo aver guardato per l’ennesima volta le foto di chi si ama.
Parlando poco tempo fa con uno di loro, notai da subito il suo stato psico-fisico, quello di un Uomo, che dopo vent’anni di Stato detentivo, ha perso ogni certezza di sé stesso, e preso consapevolezza del suo stato di impotenza, di una Persona presente che desidera pagare i suoi errori, solo che si pone questa domanda:
– “cosa pago se non finisco mai di pagare? Pagare vuol dire estinguere un debito, non estinguere l’Uomo del debito”.
Vero…giusto, lo ribadisco da un po’ di tempo: non è con il male che si vince, io ne sono sempre più convinto, neppure il più cattivo dei cattivi saprà rispondere ad una carezza con una sberla, anche lui, risponderà con un gesto affettuoso, e troverà in quel momento un po’ di pace nel suo cuore triste.
Io oggi lo dico con estrema convinzione, l’ergastolo merita di essere cancellato definitivamente per la sua crudeltà.
Lo Stato non può, e non deve comportarsi come “l’ergastolano”, l’individuo che sbaglia è giusto che paghi. Lo Stato deve rispondere con una punizione quando il cittadino sbaglia, perché esso è sempre un cittadino eh…una punizione non deve essere annientamento.
Io desidero uno Stato che tuteli tutti, anche quando un membro della Società sbaglia.
Nella vita tutti possiamo sbagliare, nessuno escluso, perciò chi sbaglia deve assolutamente pagare, ma ritengo che l’ergastolo senza speranza sia un delitto come lo è una vendetta che esclude categoricamente l’altro, per questo desidererei che il termine “speranza” fosse anche nella mente dei più cattivi, perché solo così potrebbero diventare più buoni. In che modo? Magari inchiodandoli sulle proprie responsabilità, rendendoli più consapevoli dei propri errori, perché gli Uomini che hanno sbagliato non possono riflettere seriamente se vengono buttati in celle come carne marcia. Io vado oltre, incontrando sempre l’unicità della Persona.
È utopia? Io ci credo, perché occhio per occhio fa diventare solo più ciechi. Così non si va avanti, si resta in una totale stagnazione.