Scherma – Orgoglio CUS Cagliari: il fioretto maschile va in B1

In un mondo in profondo cambiamento, in Inghilterra in testa alla classifica capeggiavano i Beach Boys con “Do It Again”. In Italia dopo un lungo dominio di “Luglio” di Riccardo Del Turco, era balzata al comando “Azzurro” di Adriano Celentano. Era la fine di agosto del 1968. Era ancora l’era dei Beatles la band più iconica del ‘900
Gli anni Sessanta volgevano al termine e i Beatles erano diventati dei veri e propri divi globali anche se la loro parabola – minata dai vari conflitti interni tra i componenti della band – si sarebbe conclusa nel 1970, certificata dalla prima pagina del Daily Mirror che il 10 aprile titolava laconica a caratteri cubitali “Paul is quitting the Beatles”. Era finita un’epoca musicale ma decollava l’epopea della Costa Smeralda e di Porto Cervo che divenne il rifugio estivo scelto da due leggende della musica pop quali erano Ringo Starr e George Harrison, “l’altra metà” della band di Liverpool. In un periodo dove Monti di Mola stava appena iniziando a definire la sua identità e la Sardegna iniziava a essere tra le mete preferite del jet set internazionale, i due membri della band britannica sbarcarono nell’isola, lontano dalle folle, per godere della tranquillità e delle bellezze naturali del luogo e rigenerarsi dalle pressioni che l’essere personaggi costantemente sotto i riflettori comportava.
Ringo Starr fu il primo a scegliere la Sardegna come destinazione, raggiungendo l’isola il 22 agosto del 1968; il batterista dei Beatles atterrò a Olbia insieme alla moglie Maureen Cox e i loro due figli, Zak e Jason all’aeroporto in terra battuta di Venafiorita con un aereo di Alisarda, un Nord Aviation 262, sigla I-Sarl e nome “Costa Smeralda” sulla livrea, sotto la bandiera dei “Quattro Mori”, per poi stabilirsi in hotel a Porto Cervo. Allora quelli aperti erano solo cinque: il Cala di Volpe, il Cervo, il Pitrizza del Consorzio Costa Smeralda e della Società Alberghiera Costa Smeralda, il Romazzino della Rank Organisation e il Luci di la Muntagna.
Fu qui che, immerso nel paesaggio mozzafiato della Gallura, compose uno dei brani più iconici della band: Octopus’s Garden, che sarebbe poi stato incluso nell’album Abbey Road del 1969, quello della celebre copertina dove il gruppo cammina sulle strisce pedonali dell’omonima strada londinese. Evidentemente due settimane di relax tra il mare cristallino e il sole della Costa Smeralda bastarono per ispirare la sua celebre composizione: “Ho scritto Octopus’s Garden in Sardegna – ha ricordato Ringo Starr nel libro “Anthology” –. Peter Sellers ci aveva prestato il suo yacht e siamo usciti… Sul ponte con il capitano abbiamo parlato di polpi. Mi disse che si aggiravano sul fondo del mare alla ricerca di pietre lucenti, lattine e bottiglie da mettere davanti alle loro tane per fare un giardino. Ho pensato che fosse favoloso…”

L’anno successivo fu la volta di George Harrison. Il chitarrista dei Beatles arrivò a Porto Cervo il 1° giugno 1969 (pochi mesi prima, a gennaio, ci fu il famoso concerto sul tetto, la terrazza del loro quartier generale londinese, la Apple, al numero 3 di Savile Row dove ebbe luogo l’ultima esibizione dal vivo dei fab four) con la sua allora moglie, la modella Pattie Boyd. La sua permanenza di 22 giorni non passò inosservata: la Rai, infatti, realizzò un servizio televisivo in bianco e nero, immortalando Harrison mentre prendeva il sole in riva al mare. L’entusiasmo tra i fan sardi fu alle stelle, con numerosi curiosi che cercarono di avvicinarsi al loro idolo. Alcuni, tra i più fortunati, riuscirono persino a scattare una foto, un ricordo che oggi è un vero e proprio cimelio per chi ha vissuto quell’estate indimenticabile.


Così, tra il 1968 e il 1969, la Costa Smeralda non solo accoglieva il jet set internazionale, ma diventava anche parte della storia dei Beatles, cementando il suo status di meta esclusiva e leggendaria che avrebbe consolidato nei decenni successivi.
La Costa Smeralda nell’estate 1969 – George Harrison a Porto Cervo
Nel 1969 la giornalista Silvana Giacobini realizzò per la Rai uno straordinario reportage dalla Costa Smeralda.