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Candelieri, piccoli portatori crescono
di Fiammetta Moretti
C’è chi cresce al quinto piano e chi per uscir di casa non fa scale.
Chi diventa un uomo guardando i colori pastello del nido d’infanzia e chi quelli saturi, intensi ed accesi di li betti.
C’è chi si addormenta con carillon e ninna nanna di Brahms e chi con l’incalzare ritmico ed insistente dei tamburi.
E poi ti chiedi com’è che certe passioni scorrano nelle vene; è che se cresci in centro, quand’anche sotto copertura wi-fi e con Sfera Ebbasta a palla negli auricolari, se sei maschio, ad esprimere tutta la tua virilità sarà la forza che metterai nel tirare su un Candeliere. Piccolo o Medio intanto che ti fai le spalle, grande quando diventerai uno degli 8 prescelti.
È per emulazione che imparano i piccoli Portatori sotto la guida di un altrettanto minuto Capo Candeliere; è a lui che obbediscono ogni 5 Agosto da Porta Sant’Antonio fino Santa Maria o quando, per rallegrare loro coetanei lungodegenti, fanno ballare i piccoli Candelieri nel reparto di Pediatria.
Quattro giorni prima dei grandi e sul loro stesso percorso sfilano i Medi.
Ci sono suoni e colori che accompagnano, condizionano e determinano percorsi, scelte e passioni. E se nasci – ma soprattutto se cresci – in centro sai che il 14 agosto hai gente.