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Perché gli adolescenti si mettono in vetrina sui social network?
Immagini, frasi brevi e hashtag. La comunicazione è in continua mutazione e i social sono ormai da anni vere e proprie piazze virtuali e spazi di condivisione
di Giada Carta
Si moltiplicano le discussioni relative al rapporto tra adolescenti e i social network a causa della tragica morte della ragazzina che, per emulare un video su TikTok, si è spinta a tal punto da perdere la vita.
I giornali e le piattaforme online, sempre più spesso, si occupano di spiacevoli fatti di cronaca ponendo numerosi quesiti in merito all’utilizzo degli strumenti tecnologici e al pericolo che questi possono rappresentare. Potrebbe essere utile focalizzare l’attenzione non sulla bontà o meno degli strumenti ma sulle modalità di utilizzo degli stessi.
La fascia d’età adolescenziale è certamente complessa: cambiamenti fisici e psicologici influenzano l’autostima dei ragazzi, spesso sopraffatti dalle pressioni sociali. In un’epoca storica condizionata dalla presenza invadente della tecnologia, gli stimoli esterni si moltiplicano e, nel caso delle piattaforme social, diventa complesso controllarne gli effetti.
Quando si è maturi? Quando si è consapevoli dei rischi? Quando si è in grado di distinguere il bene dal male?
Che si parli di influenza della tecnologia o di rapporti sociali in generale, un approccio empatico nei confronti dei ragazzi può essere funzionale a prevenire situazioni di disagio o, nel peggiore dei casi, di pericolo concreto.
Attraverso un breve questionario posto ad un campione di ragazzi di una seconda media, abbiamo cercato di approfondire il rapporto che gli adolescenti hanno con le tecnologie ed i social network:
- La totalità del campione possiede almeno uno strumento tra pc, tablet e cellulare; una grande porzione ne possiede più di uno; quello più utilizzato è il cellulare seguito dal pc e dal tablet.
- Il pc per l’86% degli intervistati viene utilizzato per lo studio mentre la stessa percentuale dichiara di utilizzare il cellulare più per lo svago; il tablet resta nel mezzo, utilizzato per entrambe le attività.
- Alla domanda: «Quali programmi di comunicazione conosci?», i ragazzi hanno risposto per il 95% di utilizzare WhatsApp, Meet e Skype, a seguire Zoom e Telegram. WhatsApp è presente negli schermi della totalità del campione.
- In merito agli account attivi, l’81 % dei ragazzi è presente su Youtube e Tiktok. Con percentuali molto più basse ci si iscrive su Snapchat, Instagram e Pinterest. Fanalino di coda è Facebook (5%), ormai una piattaforma adulta. Solo una risposta si è differenziata totalmente dalle altre: Wattpad, un social network creato per lettori e scrittori.
- Il tempo dedicato ai social è in media 4/5 ore giornaliere e i contatti privilegiati sono quelli di amici e compagni di scuola oltre che genitori, parenti e insegnanti. Le modalità di comunicazione via SMS e chiamata sono residuali: su una media di 300 contatti in rubrica, solo con una decina ne sono interessati. Quasi la totalità afferma di conoscere personalmente tutti i propri contatti.
- Alla domanda: «Sai cosa sono le fake news?» L’81% ha risposto in modo positivo, solo il 14% ha risposto di averle solo sentite nominare.
- Riguardo il tema privacy il 67% di loro se ne preoccupa molto, il restante “abbastanza ma non troppo”. Infatti la maggioranza dei ragazzi permette di vedere ciò che pubblica solo agli amici, mentre un’esigua minoranza lo rende visibile a tutti.
- Nessuno – sul campione – è mai stato vittima di furto d’identità, né è stato vittima o generatore di bullismo; molti però sostengono di aver aiutato e difeso un amico in difficoltà.
Le tematiche inerenti le piattaforme social – dichiarano i ragazzi – sono adeguatamente affrontate dagli insegnanti che ne ispirano il corretto utilizzo anche in termini didattici.