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Pelé e le donne sarde, “non era bionda e non era di Villasor”
Botta e risposta a distanza fra Biagio Arixi e Benito Urgu, sugli amori sardi del fuoriclasse brasiliano Pelé ai tempi di Sa Lolla. Ecco la verità
Di Paolo Salvatore Orrù
Simpatica botta e risposta a distanza fra l’attore Benito Urgu e lo scrittore Biagio Arixi. In video che ha fatto il giro del web, Urgu ha sostenuto che due anni dopo il mitico scudetto del Cagliari, Pelé ha avuto una brevissima liaison con una bottegaia Villasor, un centro agricolo nella provincia di Cagliari. La storia raccontata dall’attore è, per Arixi, una bufala creata ad arte per divertire. Secondo lo scrittore, i fatti non sono andati come sono stati raccontati. Prima di arrivare al dunque, però, è necessario un breve prologo: nella stagione 1969/1970 il Cagliari vinse lo scudetto; nel 1972, il Santos, per festeggiare ancora una volta il tricolore, fu ospitato al Sant’Elia. I brasiliani vinsero 3-2, Pelè e Riva segnarono due gol ciascuno.
Per omaggiare il campione straniero, alcuni rossoblù chiesero ad Arixi di dedicargli un evento gastronomico-musicale a Villasor, la capitale italiana dei carciofi di qualità. Lo scrittore e poeta, sorrese, era in quei tempi uno degli organizzatori di eventi più noti di Cinecittà, per questo era diventato amico di attori, ballerini e calciatori. Pelé era uno di questi, come del resto lo erano stati anche molti calciatori del Napoli e, soprattutto, del Cagliari di allora (in particolare di Riva, Boninsegna, Rizzo, Vescovi, Martiradonna e Visentin). Molte di queste amicizie erano nate per una simpatica usanza: “Visentin, Martiradonna e Rizzo, quando la squadra del ‘filosofo’ Scopigno giocava in trasferta, erano ospitate da mia madre”.
Quando venne Pelé, Arixi con Vescovi misero su una allegra nottata “nel locale più noto di quel tempo, Sa Lolla di Villasor, dove O Rei, un uomo semplice, si trovò subito a suo agio”. Come si usava allora, la serata era accompagnata da un complesso, in questo caso dai famosi Barritas di Benito Urgu. Ovviamente, benché ci fossero altri campioni molto amati dai sardi, gli occhi degli avventori del bar ristorante erano tutti rivolti verso il brasileiro. “Quella sera”, racconta con un pizzico di nostalgia Arixi, “avevo invitato alla festa le più belle donne di Cagliari, le più evolute, ragazze che lavoravano per uno dei negozi di abbigliamento e di profumi più alla page di Cagliari”. Fra di loro c’era una ragazza che più di altre aveva attirato l’attenzione del mitico brasiliano. “Lei era mora, quindi non bionda come dice il mio amico Benito, di origine sarda, molto emancipata e piuttosto sexy, Pelè mi chiese di conoscerla”.
La richiesta preoccupò il futuro scrittore: “Guarda che in Sardegna ti sparano se ti vedono osare un po’ troppo”. Uomo avvisato mezzo salvato. Tuttavia, durante la serata Arixi avvicino la moretta. Come andò a finire? “La sera la ragazza accompagnò O Rei a Cagliari”, ha raccontato Biagio, “secondo alcuni ben informati la ragazza mora lasciò l’albergo dell’Esit la mattina dopo, ne deduco che lei non si lasciò scappare l’occasione per trascorrere una notte d’amore con il più grande calciatore, insieme a Maradona, di tutti i tempi”. Biagio Arixi ricorda quei tempi con tanta nostalgia. “Pelè restò 5 giorni a Cagliari, lui mi ringrazio tantissimo, tant’è che quando partì mi lasciò il suo indirizzo e il suo numero di telefono personale. Lo risentii nel 1994, quando feci un viaggio che mi portò prima a Cuba e poi a Rio de Janeiro. E quando ci sentimmo mi chiese di quella mora”.