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Pearl Jam: «Eddie Vedder si faceva chiudere in studio di notte durante le registrazioni di Ten»
Nel racconto del tecnico della band la continua ricerca della perfezione del frontman della band di Seattle: «Provava tutta la notte»
Nella carriera dei Pearl Jam esiste un momento fondamentale, quando Eddie Vedder parte da San Diego e arriva a Seattle per fare un’audizione con la band che gli è stata consigliata dal suo amico Jack Irons, batterista dei Red Hot Chili Peppers.
È la band formata dagli ex membri dei Mother Love Bone, Stone Gossard e Jeff Ament e dal chitarrista Mike McCready. Eddie non li ha mai incontrati, ma ha ricevuto tramite Irons una cassetta con il demo di alcuni pezzi strumentali. Scrive il testo e registra le parti vocali di tre canzoni, Alive, Once e Foosteps che nella sua mente costituiscono una “mini opera” intitolata Momma-Son e rispedisce il demo a Seattle.
Il resto è storia: Eddie Vedder partecipa insieme a Chris Cornell al progetto Temple of the Dogs in memoria di Andrew Wood, cantante dei Mother Love Bone, diventa il cantante della band di Gossard, Ament e McCready (con Dave Krusen alla batteria), che firma un contratto con la Epic Records, cambia nome da Mookye Blaylock a Pearl Jam e nel marzo 1991 entra in studio per registrare l’album di debutto Ten.
Tutto succede nei London Bridge Studios di Seattle fondati nel 1985 dal produttore Rick Parashar. Insieme a lui, a creare il suono indie della città che sta per dominare il mondo del rock c’è il tecnico del suono Dave Hillis. In un’intervista con il podcast Whatever, Never Mind, Dave ha raccontato come ha visto nascere una delle più grandi rock band del nostro tempo: «Eddie non era l’Eddie Vedder che conosciamo ora» ha detto Hillis, «Ricordo la prima volta che l’ho visto arrivare in studio su un pickup giallo. Ho pensato subito: questo tizio non è di Seattle».
A San Diego, Eddie Vedder ha cantato in varie band, tra cui gli Indian Style di cui faceva parte anche Brad Wilk il batterista dei Rage Against the Machine e un gruppo funk-rock chiamato Bad Radio.
A Seattle, secondo quanto ha raccontato Hillis, ha dovuto adattarsi non solo ad uno stile di vita diverso da quello californiano ma anche ad un suono molto più radicale. «La soluzione, come sempre nei Pearl Jam, è stato il lavoro» ha detto Hillis, «Chiudevamo Eddie in studio, e lui provava tutta la notte. Giorno dopo giorno l’ho visto sviluppare il suo stile, le sue cadenze, il suo modo di comporre e ad un certo punto all’improvviso è diventato Eddie Vedder».
La registrazione di Ten nei London Bridge Studios è stata secondo Hillis: «Una ricerca continua della perfezione». L’album esce il 27 agosto 1991, lancia tre singoli Alive, Even Flow e Jeremy e alla fine del 1992 arriva al n.2 in classifica americana, vendendo in totale 13 milioni di copie. «Non smettevano mai di provare, continuavano a suonare finchè non ottenevano quel take magico, il groove perfetto» ha detto Dave Hillis «Il risultato si sente, in tutto l’album avverti quella sensazione».
Fonte: https://www.virginradio.it/