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Nuoro Jazz – La pianista Eugenia Canale e il suo quartetto in concerto al Giardino della Biblioteca Satta
Reduce dal piano solo della sera prima allo Spazio Ilisso, Eugenia Canale è ancora di scena domani (domenica 27) alle 21 al festival Nuoro Jazz, stavolta nel Giardino della Biblioteca Satta e alla guida di un quartetto che riunisce alcuni tra i jazzisti più rappresentativi della scena nazionale: Max De Aloe all’armonica e alla fisarmonica, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Marco Castiglioni alla batteria; si tratta dello stesso organico con cui la giovane ed eclettica pianista ha registrato l’album “Risvegli“, pubblicato lo scorso marzo dall’etichetta Barnum for Art, in cui sono raccolte nove fra le sue composizioni più interessanti, arrangiate per una formazione che ne mette in luce le spiccate caratteristiche melodiche e le articolate trame armoniche.
Allieva in passato dei seminari nuoresi, Eugenia Canale si muove con disinvoltura fra jazz e musica classica e contemporanea.
Dice di lei Max De Aloe: «Se è vero che oggi i giovani musicisti di jazz sono tecnicamente più preparati che in passato, è però anche vero che è raro trovare una giovane musicista che possa racchiudere un talento così multiforme come Eugenia Canale. Eugenia è indubbiamente un’eccellente e preparatissima pianista jazz, a suo agio anche in difficili repertori classici, ma quello che colpisce maggiormente è la sua poetica, la sua idea di musica, il suo stile e il suo modo di organizzare la musica in gruppo. Eugenia compone musica mai banale, anche difficile, ma che non diventa mai esercizio di stile fine a se stesso. La sua è una visione contemporanea della musica, mai scontata, che nello stesso tempo ha il pregio di arrivare, ne sono sicuro, anche chi non segue il jazz».
E aggiunge il contrabbassista Riccardo Fioravanti: «È un vero e proprio piacere collaborare con Eugenia Canale, una giovane e talentuosa pianista che si muove in territori diversi con grande capacità e, soprattutto, con una fortissima personalità. Mi piace moltissimo la sua vena compositiva e penso che si farà strada nel mondo del jazz italiano ed europeo. Un onore per me essere al suo fianco».
Il quartetto propone un programma costituito principalmente da brani originali scritti dalla pianista e arrangiati per questo organico, un jazz di frontiera che mescola diversi stili e generi attingendo spesso anche alle radici della musica popolare: echi di tango argentino e di choro brasiliano si mescolano a sonorità più tipicamente europee e mediterranee.
Tutti brani contraddistinti da uno spiccato lirismo e da una cura molto attenta per gli arrangiamenti, in direzione di una ricerca timbrica e stilistica che conferisce un importante tratto identitario al progetto. L’improvvisazione, che costituisce una parte fondamentale del lavoro, è il terreno sul quale queste suggestioni vanno a incontrarsi e a rimescolarsi, riplasmando la materia musicale ogni volta in modo diverso e aprendo varchi a nuovi, possibili percorsi sonori.
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