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Il pilota di Quartu e Mario Mele stanno dando vita ad un xcontest Sardegna senza precedenti. Per oltre 30 anni, dalla nascita del movimento parapendistico nell’Isola, una traccia così era appartenuta solo al mondo dei sogni più reconditi
Di Paolo Salvatore Orrù
Un volo di 104,21 chilometri in Sardegna non si era mai visto. Per oltre 30 anni, dalla nascita del movimento parapendistico nell’Isola, una traccia così era appartenuta al mondo dei sogni più reconditi. I sogni a volte si realizzano, questa volta la fortuna è toccata a Silvio Zoncheddu che – dopo 4.38 ore di volo e aver solcato ancora una volta i cieli che stanno oltre i 3000 (con un guadagno di quota di 2157 metri) – è entrato con pieno diritto nella storia dello sport sardo. La grande cavalcata è cominciata venerdì 29 luglio, e ancora una volta dalla rampa costruita dal comune di Bortigali (Nu) sulle pendici di monte Santu Padre. Quel di’ non erano ancora scoccate le 12.30, Zoncheddu con un abile tocco inchioda la sua vela sulla verticale e dopo una breve corsa, stacca.
(Nella foto Silvio Zoncheddu)
Tutti lo perdono di vista, tutti lo cercano altissimo, lui stava invece arrancando molto in basso, tant’è che nessuno riesce a capire dove è andato a finire. È già in atterraggio? Risposte zero. Mario Mele da Mamoiada – altro formidabile protagonista del torneo xcontest Sardegna 2022 – non si preoccupa assolutamente di dove sia andato a finire il suo amico rivale – si sgancia dall’arida terra alle 12.39. Anche lui, però, scompare dalle zone alte come se fosse stato digerito dal cielo o inghiottito da una immensa balena bianca. Invece, 5 o 6 minuti dopo a ovest del decollo il GIN Leopard rosso di Zoncheddu e il bianco immacolato della Bruce Goldsmith Design (BGD-base) di Mele risalgono come per incanto le scale invisibili del cielo. Il primo a capire qual è la rotta giusta è Mele, ma Zoncheddu è sul pezzo e corregge il tiro.
I due volando per un lungo tratto quasi appaiati, poi scompaiono dalla vista dei pochi umani che hanno avuto il coraggio di affrontare il sassoso deserto sardo. Intanto dalla rampa di lancio riesce a involarsi anche Marcello che in quel macello di rovi e paglia riesce a controllare la vela e fare una planata che non lo porta neppure all’atterraggio ufficiale. Sconforto a iosa, ma coraggio: la giornata era difficile da interpretare e per lui era la prima volta a Bortigali. Tralasciamo, invece lo scoramento di Orrù, per lui davvero una giornata horror: prima il vento si mette a sonnecchiare, poi i cordini si impestano di cardi selvatici, dopo di che un allegro e impertinente nord ovest – qui si decolla con il sud est – fa imbizzarrire la manichetta indifferente delle sofferenze altrui. Mentre Marcello e Orrù combattevano contro i mulini a vento, Zoncheddu e Mele avevano attaccato la selletta alle catene invisibili della giostra di Monte Rasu.
Cosa succede in quelle ore sopra i tetti di Bono e del conventino di Bottida che 800 anni fa aveva ospitato il beato Giovanni Parenti, l’amico fraterno di San Francesco? Di sicuro Zoncheddu e Mele in quest’angolo di cielo fanno le loro scelte tattiche: il pilota della GIN decide di proseguire la sua corsa verso Buddusò, mentre Mele opta per un ritorno a Bortigali, si fermerà infatti più in là del campo sportivo di Silanos, a pochi chilometri dalla meta che si era prefisso. Il mamoiadino a quel punto ha volato per 2 ore e 38 minuti percorrendo ben 58.83 chilometri (70.60 punti xc), altezza massima 2.671 metri. Risultato ottimo, e avrebbe potuto fare anche di più se il maestrale non avesse cominciato a inveire contro la sua vela con calci volanti e spinte cattive che gli facevano vedere com’è cucito il bordo d’attacco.
E Zoncheddu dov’è? Ogni tanto le radio gracchiano, la sua compagna, Argentina Faganio, è incollata, trepidante, alla ricetrasmittente. Marcello e Orrù fanno aderire perfettamente le loro labbra sul collo di una bottiglia di birra, che con il passare delle ore diventano più di due o tre. Marcello vista la deriva alcolica opta per sdraiarsi su una amaca appesa fra gli alberi del paese. Orrù dopo aver recuperato il sudatissimo Mele adesso si ingozza d’acqua. Si vede che Marieddu è curioso, ma non fa domande. Ore 17.17, Silvio chiama Argentina. La sua voce è metallica, sembra un brontolio proveniente dall’infinito.
I due duellanti non scaricano la traccia, lo faranno solo più tardi. Ed è davvero strano perché potrebbero farlo subito: è come se i due stessero ancora giocando a poker tra le nuvole e le vie invisibili del cielo. Il risultato si conosce alle 22.53, a comunicarlo è Joe Mele: “Silvio ha superato i 100 chilometri, onore a Silvio”. Come ha fatto? “C’era molto più vento e nella prima parte del volo niente cumuli. Molto più complicato e decisamente inaspettato rispetto alla scorsa volta. Un volo piuttosto turbolento”, spiega SuperZonk a chi gli chiede sul suo volo record. Senza la forza d’animo di Mele probabilmente i 100 chilometri sarebbero ancora assopiti dentro il cassetto dei sogni. “Quinto volo oltre Bolotana, idealmente volevo arrivare più in fondo del solito, ma una comunicazione radio e la poca quota mi fatto desistere dal proseguire poco oltre Bultei. Giornata ventosa, eppure siamo riusciti a volarlo discretamente bene, meno male, sono riuscito a rientrare almeno a Silanus. Ma qualcuno con più esperienza è riuscito a volare più a lungo e meglio. Grande Silvio!“, dice il mamoiadino.
Signori, giù il cappello, due grandi protagonisti, due amici, stanno ancora dando vita ad entusiasmante duello ad alta quota. E giù il cappello anche di fronte agli outsiders, gente che, quando ha un po’ di tempo libero dal lavoro, riesce a effettuare voli importanti. Qualche nome? Bisordi, Nanni Sale Breone, Spano, Congiu, l’antico Stefano Mosca. Non bisogna comunque dimenticare, e bacchettare benevolmente per le loro rumorose assenze, Loru, Lucarelli, Zucconi e Uccheddu, atleti che nel corso degli anni hanno meritato di essere annoverati tra le rose rosse del coraggio. Il parapendio sardo non è più all’anno zero, è giunto a quota cento km. Lo quota della leggenda.
Classifiche – PG Open :: XContest
Silvio Zoncheddu [Superzonk] 520.08 p..
Mario Mele [Marieddu] 408.23 p
Paolo Salvatore Orrù [Folgore] 156.35 p.
Nicolas Bisordi [solenya] 152.38 p.
Nanni Sale Breone [Bucaentu] 146.57 p.
Marco Spano [agricolo] 144.58 p.
Luca Congiu [Concia88Oliena] 144.16 p.
Stefano Mosca [Flyenergy] 127.84 p.
Roberto Loru [l.roby] 91.81 p.
Carmelo Murgia [carmelo] 74.85 p.
Marco D’Anna [Ichnus] 56.46 p.
Classifica femminile
Laura Murgia [maman65] 43.45 p.
Valentina Mamusa [Valentina] 42.19 p.
Elena Fadda [ElenaF] 11.54 p.
Roberta Pisano [ROBYA] 5.48 p.