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Sardegna Misteriosa | Avvistamenti di creature mitologiche. Le indagini di Vincenzo Tufano
di Vincenzo Tufano
©Riproduzione risevata
La Sardegna è un luogo magico, a tratti fiabesco, incantato. Da tempo meta attrattiva non solo per quanto concerne l’aspetto meramente paesaggistico, ma anche per i numerosi miti e le ancestrali leggende che permeano questo territorio, relegandolo al vertice del patrimonio culturale mondiale. Fate, streghe, elfi, creature mitologiche, siti archeologici, tracce di giganti: un mix misterico, superbo e perfetto che accomuna molte tradizioni occulte ed esoteriche. Chi sono queste presenze? Qual è la loro reale origine? Nel seguente articolo esporrò alcune mie indagini e testimonianze raccolte da alcuni abitanti sardi della città di Sassari e Oristano, testimoni diretti di eventi ai confini della realtà…
Il piccolo folletto
Claudio (pseudonimo) mi contattò alcuni anni fa per rendermi edotto in merito a un evento ad alto indice di stranezza che lo vide protagonista nottetempo, nella ridente cittadina di Oristano. Era il 2015, l’anno nel quale fui coinvolto in alcune particolari indagini in merito al complesso fenomeno del ”Chupacabra”, una presunta creatura ”aliena” molto nota in Messico, di aspetto similare a un piccolo rettile.
”Erano circa le 2.00 di notte” mi dice Claudio, tremolante nella voce ma euforico e ansioso di sfogarsi. ”Era una notte piovosa. Mi alzai dal letto per recarmi in bagno quando udii dei rumori anomali provenire da alcuni alberi. Non avevo mai sentito un suono simile, difficilmente identificabile. Sbirciai tra le fenditure della finestra e fu in quel momento che osservai, tra un cespuglio, un piccolo omino grigio con dita molto lunghe e piatte. Feci un balzo all’indietro e ritornai di corsa nella mia camera da letto, letteralmente spaventato”. Da quello che mi disse Claudio una delle leggende ben stagnate nell’immaginario collettivo delle terre sarde è certamente quello delle ”Janas” o ”Gianas”, dei piccoli esseri, esili e gracili, ma molto agili, a volte cordiali e gentili, ben predisposti nei confronti dell’ ”umana specie”, altre volte dispettosi e nervosi. La corrispettiva figura per certi versi più somigliante è quella dei ”Fairies” del folklore antico e moderno. Ma il ”bestiario” mitologico Sardo è molto vasto e comprende altre figure come la Jana Maista, un’entità ematofaga succhiasangue. La predazione di bestiame, con modalità di uccisione anomala, sarebbe infatti una sua prediletta e preferita attività. Queste storie, che hanno dei tratti in comune, si intrecciano e collimano in un binomio perfetto e magico, portando alla luce la profonda alchimia che si crea nel raccontarle, e il maestoso senso di mistero che ne accompagna la relativa narrazione.
Una creatura mostruosa
Ma le storie di eventi strani e di difficile catalogazione riguardanti strane creature che opererebbero nel territorio sardo, di certo non terminano qui.
Matteo, un uomo di Sassari, rimase sbalordito quando un pomeriggio di maggio del 1998, durante le sue attività agricole, si imbatté in quelli che definì essere delle strane e minute ”entità” animali, che non fece in tempo ad identificare.
”Erano nere come il carbone, molto piccole, con una strana peluria che copriva i loro esili corpi. Dopo alcuni secondi cominciarono a saltellare, e sparirono alla mia vista”. Perché sono così sfuggenti queste presenze? Probabilmente, si dice, hanno un’ avversione motivata nei confronti dell’uomo, timorose della sua crudeltà. I ”magonesi” così definiti da molti studiosi, farebbero parte di un piccolo popolo sotterraneo, sfuggente ed elusivo, che abiterebbe le dimore sotterranee del pianeta Terra, da tempi protostorici.
E la Sardegna sarebbe, stando ai racconti, uno degli Epicentri del loro mondo ipogeo.