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Al Mater Olbia un’operazione chirurgica con la paziente sveglia
Il tumore cerebrale è stato asportato con la tecnica “awake surgery”
Un intervento chirurgico è avvenuto con successo al Mater Olbia Hospital, ma non è stato un intervento “normale”: la paziente trentenne, sottoposta all’esportazione di un tumore cerebrale, era vigile durante l’operazione e parlava con l’équipe che la seguiva. L’intervento è avvenuto la scorsa settimana e la paziente si è già ripresa completamente.
A seguito di una crisi epilettica, alla giovane era stata diagnosticata una lesione cerebrale frontale sinistra, che poi si è rivelata essere un tumore adiacente alle aree cerebrali legate al linguaggio.
La paziente è stata considerata candidabile all’intervento in condizioni di “awake surgery”, una tecnica di chirurgia cerebrale in cui il paziente è sveglio, al fine di poter verificare alcune funzioni cerebrali che non sarebbero valutabili mentre il paziente è sotto anestesia generale.
Questa tecnica, infatti, necessita la collaborazione attiva del paziente e, per questo motivo, sono stati eseguiti una serie di test clinici, radiologici e neuropsicologici prima di poter proseguire con l’operazione.
L’équipe entrata in sala è stata guidata da Giovanni Sabatino, a capo del reparto di Neurochirurgia del Mater Olbia. Ne hanno fatto parte Edoardo Mazzucchi, Fabrizio Pignotti e Giuliano Di Monaco.
Essenziale è stata la collaborazione dell’Unità di Anestesia e Rianimazione diretta da Paolo Cossu, coadiuvato da Valerio Perotti e da Marco Rossi, medici anestesisti giunti dal Policlinico Gemelli di Roma, specializzati in tale metodica anestesiologica.
Il monitoraggio del linguaggio durante la chirurgia è stato svolto grazie a Davide Quaranta, neurologo del Policlinico Gemelli, con l’ausilio della psicologa Patrizia Pisanu, del reparto di Riabilitazione del Mater.
Il dottore ha spiegato: «Avevo già adottato questa tecnica più volte al Gemelli, e come si sa è utilizzata ovunque da parecchi anni, e adesso la offriamo anche al Mater Olbia sempre con l’obiettivo di evitare ai sardi di andare altrove».