Scherma – Orgoglio CUS Cagliari: il fioretto maschile va in B1

Da due anni fanno parte della nostra vita e, con l’impatto della variante Omicron, le mascherine sono tornate a essere ancora più importanti per proteggerci dal virus
Le mascherine FFP2 sono sempre più richieste. Il governo durante le festività ha esteso il loro utilizzo rendendole obbligatorie su tutti i mezzi pubblici, oltre che per entrare in cinema, teatri e stadi. Nonostante l’abbassamento del prezzo a 0,75 euro calmierato, questi obblighi e raccomandazioni, le hanno rese più difficili da reperire. Per questo motivo molti italiani utilizzano più volte le stesse mascherine, sia chirurgiche che di tipo FFP2.
Per questo motivo il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’università Statale di Milano, ribadisce le regole fondamentali. «Intanto va ricordato – ammonisce l’esperto – che la FFP2 va gettata dopo 6-8 ore di utilizzo: non è un dispositivo di protezione riutilizzabile per questo motivo andrebbero buttate dopo ogni singolo utilizzo. Invenzioni caserecce come spruzzarle di disinfettante e poi metterle all’aria potrebbero danneggiarle rendendole inefficaci: meglio buttarle via dopo una giornata di utilizzo».
Fin dall’inizio della pandemia però sono state molte le occasioni nelle quali gli italiani hanno deciso di riutilizzare le mascherine, anche dopo diversi giorni, utilizzando metodi di pulizia fatti in casa come l’utilizzo di un detersivo igienizzante o lavaggio in lavatrice. Azioni che danneggiano il corretto funzionamento della mascherina rendendola inefficacie contro il virus.
Il medico continua «e se passa l’aria dai lati dobbiamo stringere un po’ gli elastici in modo che aderisca completamente al viso. Molta attenzione – avverte poi il virologo – va fatta nel momento in cui si toglie: va tenuta sempre dagli elastici, per evitare la contaminazione dalla parte esterna, nel caso ci fosse stata un’esposizione al virus». Insomma, bisogna cercare di non toccarla «e se succede dobbiamo subito lavarci o disinfettare le mani».
Per lo stesso motivo «non dobbiamo metterla in tasca – ammonisce Pregliasco – o peggio ancora appoggiarla sul tavolo dove stiamo mangiando. L’ideale sarebbe riporla in una bustina e lavarsi le mani». Bisogna pensare sempre che sull’esterno della mascherina potrebbe essere presente il virus, raccomanda il medico. Assolutamente da evitare anche i baci sulla guancia, “tanto abbiamo la mascherina”: «Non è una buona idea – assicura l’esperto – Potremmo rischiare di “spalmare” il virus sulla guancia del malcapitato».