L’intervista | Marco Nieddu e i fedelissimi della musica elettrica
Poco più che trentenne, Marco Nieddu, attualmente chitarrista cantante dei 1782 è anche il fondatore di una label indipendente, la Electric Valley Records, con sede a Ossi tra le più seguite per lo Stoner, il Doom, l’Heavy Psych e lo Sludge Metal. Ci spiega tutto in questa chiacchierata
Sei nato prima come musicista o come discografico? Cosa ti ha spinto a creare una label indipendente come la Electric Valley Records?
Sono nato prima come musicista, iniziai a suonare la batteria all’età di dodici anni, fu il mio primo strumento, poi passai al basso e infine alla chitarra.
Decisi di creare un’etichetta discografica perché con la mia band dell’epoca, i Raikinas, non riuscivamo a trovare una label che pubblicasse il nostro secondo album “T.R.I.P.”
Stava diventando un’impresa difficile quindi pensai ad un nome e feci un logo da inserire sul retro del CD. Da quel momento in poi le cose si fecero più interessanti e iniziai a lavorarci seriamente.
Giusto per andare per gradi, ti ho conosciuto come bassista dei Raikinas e con l’album Arcadia, gran bel disco. Progetto definitivamente chiuso?
Purtroppo i Raikinas non esistono più, non abbiamo mai rilasciato un comunicato ufficiale, e non so se lo faremo, magari più avanti potrebbe succedere qualcosa, chi lo sa?!
Mi dispiace che le cose siano andate così, la band non era male, abbiamo pubblicato tre full album e uno split album (con i cagliaritani Desert Hype), suonammo in diversi fest, in Sardegna e non, e andammo in tour in diverse città europee.
Arrivammo ad un punto dove decidemmo che era il momento di fermarsi e ognuno intraprese strade musicali diverse, Alfredo iniziò a suonare nei Sonisterica, io e Gabriele fondammo i 1782 e Antonio i Loose Sutures.
Vedo che sei molto impegnato con la tua nuova band 1782, siete arrivati già al terzo album, Clamor Luciferi, prodotto dalla Heavy Psych Sounds. Come sta girando l’album e soprattutto come e’ stato accolto il vostro disco?
Devo dire che l’album sta andando veramente bene, ottime recensioni e ottimi ascolti sulle piattaforme digitali, penso che Clamor Luciferi sia l’album più apprezzato, ad Aprile durante il tour promozionale è capitato di trovare qualcuno tra il pubblico che conosceva già le canzoni, l’album era uscito solo qualche giorno dopo l’inizio del tour.
All’inizio ero un po’ scettico, stavamo andando troppo veloce tra composizione e registrazione, non riuscivo bene ad inquadrare i brani, a differenza di Gabriele e Francesco che erano più sicuri e soddisfatti di quello che stava venendo fuori, infatti, a quanto pare avevano ragione di esserlo.
Come vedi il futuro di genere veramente di nicchia come il doom? Fa pensare che un suono cosi’ monolitico e a volte molto claustrofobico possa avere un futuro a lungo termine. Secondo te come potrebbe evolversi?
Penso che la scena Stoner/Doom sia una delle scene più solide al momento, ci sono tantissime band, concerti, festival e persone che seguono la scena in ogni parte del globo. E’ un genere che va dagli anni 70, non si è mai fermato, si è solo evoluto. Ho avuto la fortuna di suonare in diversi festival ed è come stare in mezzo ad amici di una vita, si conoscono tutti, è una grande famiglia!
Come vedo la scena in futuro? Sempre più solida ma con molte più band e sono sicuro che tra queste ce ne saranno di veramente valide.
Ovviamente tu avrai una visione per la tua etichetta, come scegliete le bands che poi finiscono nel vostro catalogo, quali sono i parametri che una band deve avere per essere prodotta da voi?
Ogni giorno ricevo tantissime mail di band da ogni parte del mondo, a volte dedico giornate intere solo per ascoltarle. Se un gruppo mi piace approfondiamo il discorso e vediamo il tipo di collaborazione da portare avanti.
Delle volte mi capita di ascoltare qualcosa di interessante e in quel caso sono io che avvio il contatto e propongo la collaborazione.
Electric Valley è un’etichetta principalmente Stoner/Doom/Heavy Psych e generi affini, come Heavy Rock, Garage Rock, Psychedelic Rock, Sludge etc… mi è capitato di collaborare anche con band più sperimentali come ad esempio gli Hifiklub; se comunque la musica mi piace e rientra nella direzione artistica dell’etichetta si può aggiungere nel roster senza problemi.
Vedo che voi e tante altre bands organizzate spesso dei tour su e giù per l’Europa. Bello vedere dei musicisti che si promuovono. Quali sono le problematiche da gestire e qual è la parte più divertente, oltre a quella di salire sul palco e suonare il proprio repertorio?
Nel caso dei 1782 è Heavy Psych Sounds che si occupa del booking, ma ci sono molte band che organizzano dei tour molto fighi in tutta Europa. Le problematiche “certe” sono cibo e caffè all’estero (risata), poi ovviamente ci sono delle cose che possono capitare come forare una gomma, dormire in posti un po’ strani, accumulare ore di ritardo tra una data e l’altra a causa del traffico, ma tutto questo fa parte del gioco, non ci lamentiamo di nulla… a parte per cibo e caffè! (risata)
Le parti divertenti del tour sono tante, una delle cose più belle è senza dubbio conoscere le persone che vengono a vederci, poi viene tutto il resto, vedere posti fantastici, conoscere e vedere la differenza tra culture diverse e ovviamente il cameratismo nel tour bus. Ogni giorno che passa è diverso e a parte la strumentazione da scaricare e ricaricare non sai mai quello che ti aspetta e questo è molto… Rock n Roll!
Cosa stanno combinando i 1782 adesso? Immagino abbiate diversi concerti in programma…
Al momento siamo in pausa estiva. Dopo il tour di aprile e i festival in Svizzera abbiamo suonato da poco qui in Sardegna e abbiamo in programma alcune date a partire da Settembre. Inizieremo sicuramente a lavorare sul nuovo album verso ottobre, quindi speriamo di pubblicarlo per l’anno prossimo.
Ultima domanda che ti faccio in qualità di discografico. Come vedi il mercato in questo momento e le tue impressioni per il futuro?
Ormai Electric Valley esiste da quasi dieci anni, non posso dire che sia tutto perfetto, ci sono alti e bassi come in altri settori però non ho mai visto un calo veramente drastico delle vendite in questi anni. Per quanto riguarda il futuro chiaramente non ho certezze, non posso averle. So solo che il genere proposto dalla label, che racchiude una fascia molto ampia e variegata di persone, non smette mai di supportare band ed etichette; ormai siamo come un enorme famiglia.
Sino a quando il mercato risponde e ci saranno band interessanti, i dischi continueranno a girare!