Capodanno, Di Nolfo: “Alghero al Centro della pianificazione regionale”
Marco Cabeccia, parola al capitano
Nonostante il terzo stop consecutivo che brucia ancora, la squadra allenata da mister Udassi continua ad allenarsi con lo stesso spirito “Bisognerà essere positivi e coraggiosi, cercando di tornare a far punti passando da prestazioni convincenti”
Il Sassari calcio Latte Dolce è la terza forza del girone G di serie D, domenica scorsa è incappato nel terzo stop consecutivo ed è già tornato in campo, ad allenarsi con entusiasmo e a lavorare sodo, unica miscela propellente utile ad alimentare il motore biancoceleste. Non ci sono né drammi da fare né lutti da elaborare in casa sassarese. C’è la giusta consapevolezza che deriva dalla sconfitta mista a quella delle reali potenzialità del team. E c’è la sana rabbia sportiva, quella che pervade dalla testa ai piedi ogni atleta al mondo che, per propensione, è sempre votato al voler vincere ma, anche solo per statistica, ogni tanto può perdere. L’impegno non è mai mancato, le prestazioni raccontano di una formazione viva, il calendario regala subito un’occasione di pronto riscatto e la squadra si preparerà, come sempre, per provare a ottimizzarla e sfruttarla. Il ko di Roma contro il Tor Sapienza deve essere archiviato come brutto ricordo e svanire all’orizzonte di un campionato ancora troppo lungo. Campionato che, al momento, ha una lepre in fuga (Turris) e un drappello di agguerrite inseguitrici fra cui anche il Sassari calcio Latte Dolce.
Marco Cabeccia, capitano e difensore del Sassari calcio Latte Dolce: «Sicuramente quella messa in campo domenica scorsa non è stata una delle nostre migliori prestazioni. Non siamo riusciti a trovare le chiavi giuste per poter portare a casa la partita. Ciò detto non dobbiamo né possiamo permetterci di fare drammi, dovremo invece fare tesoro della sconfitta perché accadrà altre volte di incontrare avversari che davanti a noi si chiudono e impostano la gara prevalentemente sulla fase difensiva. Chiaro che il tornare a casa a mani vuote lascia una sensazione che un po’ fotografa le ultime settimane, ma non intacca la nostra positività. Il nostro entusiasmo. Ci sono poche chiacchiere da fare, bisogna mettersi a lavorare ancora di più di quanto fatto sino ad ora perché vuol dire che qualcosa ci sta mancando. Siamo una squadra composta da giocatori esperti e da giovani di valore, una formazione che ha tutte le qualità per poter riprendere a correre velocemente dopo queste ultime battute d’arresto. Non mi piace cercare alibi o scuse. È il primo momento un po’ complicato della stagione, nel quale stiamo raccogliendo poco rispetto alla mole di gioco espressa: ed è proprio qui che bisogna compattarsi, venirne fuori tutti insieme, da gruppo.”
“Tutto ciò, trasposto sul campo, significa sacrificarsi ancora di più per il compagno mettendo il collettivo davanti a tutto, cose che però devo dire non sono mai mancate a questa squadra. Faremo ancora meglio, ma non basta: bisogna alzare la soglia dell’attenzione, cercare di fare le scelte giuste in ogni situazione, in fase difensiva dove in questo periodo stiamo pagando a caro prezzo ogni minima distrazione e in fase offensiva, con la consapevolezza che ogni palla può e deve essere quella decisiva. La nostra filosofia non cambierà, lavoreremo come sempre fatto cercando di proporre un calcio propositivo e vincente, consci che non sempre si riesce a tramutare quanto fatto e studiato e provato in settimana la domenica sul campo. Bisognerà essere positivi e coraggiosi, cercando di tornare a far punti passando da prestazioni convincenti. Siamo arrivati ad un punto della stagione importante, dove i valori delle squadre stanno iniziando a delinearsi e sarà importante mettere più fieno in cascina possibile prima di arrivare alla sosta di Natale. Noi non abbiamo né l’obbligo e né l’assillo di vincere perché non siamo la squadra più forte, ma allo stesso tempo penso che non ci siano squadre che abbiano dimostrato di esserci così superiori».