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“Mamma leggiamo una fiaba?” Sette racconti di Biagio Arixi contro il femminicidio
Lo scrittore e l’editore Alessandro Cocco varano un progetto nato per aiutare chi è stato privato della possibilità di avere la vita che ogni bimbo merita
Di Paolo Salvatore Orrù
Dentro di sé ogni essere umano può sentire qual è l’essenza della gioia, ma soltanto aiutando il prossimo ha la possibilità di godere della vera felicità. Ed è per questo che Biagio Arixi ha deciso di donare “sette fiabe contro il femminicidio”, per stare “dalla parte dei figli”. Per lo scrittore di Villasor è tornato il tempo delle grandi sfide, dopo l’ultima fatica, Diva Perversa, il romanzo ambientato nel jet set della Grande Bellezza romana, ha sentito l’esigenza di tornare a quello che in Sardegna, la sua isola, chiamano su connottu. Cioè alla tradizione. Perché le fiabe sono il genere colto che, insieme alla poesia, l’hanno fatto conoscere e reso famoso nel mondo della letteratura italiana. Mamma, leggiamo una fiaba? è il titolo del suo nuovo libro. “La mia prossima pubblicazione”, ha spiegato a City@City, Arixi, “sarà dedicato a quei bambini che sono diventati orfani due volte: la prima quando la loro madre è stata assassinata dal loro padre, la seconda quando la magistratura ha revocato al genitore superstite la patria potestà”.
Ciò che ogni uomo fa per sé resta nascosto nella vaghezza delle cose non note e muore con lui; ciò che invece è fatto per gli altri, per il mondo, per i bambini, diventa eterno. Per questo, l’autore, con la collaborazione dell’editore Alessandro Cocco, discendente di una grande famiglia di librai e di editori di Cagliari, ha deciso di lanciare un progetto nato per aiutare economicamente chi, a causa di un destino scellerato o per un mal interpretato libero arbitrio, è stato privato della possibilità di avere una vita normale, la vita che ogni bambino merita. “Quando Biagio mi ha presentato il suo progetto”, ha detto l’editore, “ho pensato che il suo disegno fosse in grado di sensibilizzare i lettori sul tema, particolarmente delicato, del femminicidio, e così ho deciso di dargli una mano”. Arixi crede tantissimo in questa idea: “Confesso che il primo impatto con questa realtà è stato scioccante, ho pensato che per la quasi totalità di questi giovanissimi fosse preclusa una vita normale”.
(Biagio Arixi con Gil Cagné)
Lo scrittore sa che la resa non può essere considerata una soluzione. “Volevo trovare un modo per dare una possibilità in più a chi ha avuto il tormento di vivere in un mondo di violenza e di sopraffazione”, ha spiegato. Le bacchette magiche non esistono, le istituzioni latitano, resta una opportunità: la solidarietà di tutti. L’ex mentore di attori, cantanti e attrici e un editore, che vuole tornare ad essere al centro della cultura della Sardegna, hanno così trovato il modo di allearsi per raggiungere un obiettivo eclatante: vogliono pubblicare sessantamila copie del libro, un obiettivo quasi stratosferico, ma che potrebbe avere il successo che merita se a dare una mano saranno anche le amministrazioni comunali. “Per quanto mi riguarda, farò la mia parte rinunciando al diritto d’autore”, ha sostenuto Arixi.
Il disegno ha già fatto proseliti fra alcuni sindaci sardi, una avanguardia che potrebbe diventare il gruppo trainante di una idea che, se realizzata, potrebbe aiutare a lenire il dolore delle piccole vittime del femminicidio in Sardegna. “Perché il progetto abbia, oltre alle idee, anche gambe”, Arixi e Cocco hanno bisogno della collaborazione delle pubbliche amministrazioni. “Debbo dire”, aggiunge Arixi”, “che un certo numero di amministratori si stanno rimboccando le maniche per renderne possibile la realizzazione ”. Le istituzioni che risponderanno all’appello lanciato dai due visionari sardi, potranno regalare agli scolari delle scuole elementari la raccolta di fiabe edita dalla casa editrice La Zattera. “Nel corso degli anni mi sono reso conto che le biblioteche comunali sono spesso segregate in luoghi angusti e che, soprattutto, non riescono a comunicare con i lettori. Con questo libro vorrei aiutare i Comuni a superare questo gap”, ha concluso l’artista.
L’arte di Arixi si è evoluta nel tempo. In una intervista rilasciata a Tiscali Notizie qualche anno fa, aveva spiegato che l’importante non è apparire ma essere. Essere un poeta, uno scrittore, un uomo di cultura. Ed era stato subito un successo strepitoso di critica: “Ho vinto il Cittadella come miglior poeta giovane, la selezione Viareggio, che mi hanno aperto le porte con due scrittori importanti: Dario Bellezza (pupillo di Pasolini) e Milena Milani”. Con il loro sostegno, Arixi cominciò a farsi conoscere in tutto lo star sistem di Roma, che lo ribattezzò “il poeta mondano”. Grazie all’onnipresente Gil Cagné conosce Liza Minnelli, Jacqueline Bisset, John Travolta, Nureyev, e le più le grandi attrici italiane del tempo (Dalila di Lazzaro, Elsa Martinelli, per fare qualche esempio). Qualche mese dopo, la casa editrice “Carte Segrete” pubblica “Polvere Nera”. Dario Bellezza su Paese Sera scriveva: “Arixi è uno dei più grandi poeti italiani viventi”. Ora il poeta – non più mondano – ritorna al mondo delle fiabe, per dare una chance a quei bimbi che delle fiabe ricordano solo l’orco cattivo.