
“Non posso fermarmi, dipingerò finché avrò vita perché la pittura mi regala gioia”
Lutto a Sassari per la scomparsa della pittrice Liliana Cano.
Nata nel 1924 a Gorizia, trascorse parte della sua infanzia in giro per l’Italia. Nel 1936 studia a Torino presso l’Accademia Albertina con Omegna e Valinotti.
Dal 1946 è a Sassari in sodalizio con pittori e scultori dell’Isola nel campo della ricerca e della sperimentazione.
I campi di ricerca sono la figura e l’immagine; la Sardegna vista come prototipo; muralismi e altri materiali orizzontali e verticali.
Solo nel 1959 espose i suoi lavori in una mostra personale a Sassari e solo nei primi anni settanta lasciò la Sardegna per esporre in diverse città del continente e soprattutto a Roma. Cominciò allora a raccogliere premi e riconoscimenti anche fuori d’Italia. Nel 1978 andò a vivere all’estero, prima in Spagna, a Barcellona, e poi, per diciotto anni, in Francia, stabilendosi, via via, in diverse città della Provenza.
Negli anni ’70 realizza il monumento alla donna e le sei pareti della chiesa di san Lussorio a Oliena e il Murale di Bono dedicato a Giommaria Angioy e ai Moti Antifeudali a cui seguono Ozieri, Bultei, Irgoli, Oliena, e altri centri della Sardegna. Negli anni ’80 esegue gli Amanti del Sole per l’Università di Tolone Sardegna, grande telero per la World Trade Center di Amsterdam. Tre grandi teleri per la chiesa di San Francesco d’Aglientu.
Anni ’90 a Orgosolo Via Crucis e San Giovanni per la parrocchiale Tra i Lecci per la sala del Consiglio.
Nel 2000 realizza: l’altare centrale per la chiesa dell’ospedale di Palmanova in Friuli; realizza la Via Crucis, la Gloria degli Angeli, l’Adorazione dei fedeli, la Crocifissione, L’Ultima Cena per la Chiesa di San Vittorio a Santa Teresa Gallura, la decorazione del complesso Sala Convegni Su Cologone Oliena, sempre a Oliena realizza la Passione Secondo Matteo.
Avrebbe compito 97 anni il prossimo mese, ma nonostante le precarie condizioni di salute non ha mai smesso di dipingere. Non si è fermata neppure dopo essere stata male, nel giugno del 2020, spostandosi da una stanza all’altra della sua casa di campagna, alle porte di Sassari, con la bombola dell’ossigeno al seguito.
Il suo cuore ha smesso di battere la scorsa notte. Numerosi sono stati gli attestati di vicinanza e condoglianze giunte ai familiari da parte delle istituzioni e gente comune.