Diversi ma (ugualmente) campioni: a tu per tu con Gian Pietro Simula dell’Asinara Waves
L’isolamento delle sezioni di alta sicurezza ti porta a disabituarti a tutto, anche al dialogo

Dr. Antonio Unida
Garante territoriale dei Diritti delle Persone private della Libertà personale
Le Persone che vivono nelle sezioni di Alta Sicurezza (41/bis e terroristi islamici) sono considerate pericolosissime e sono inchiodate al loro passato, anche dopo vent’anni o trent’anni di galera. Lo sono anche perché non escono praticamente mai dalle loro rispettive sezioni.
Un giorno, dialogando con uno di loro (41/bis) mi disse che viveva come un animale tenuto in cattività, che ha paura di uscire fuori dal suo perimetro, già…aveva un fine pena abbastanza residuo, e pensava al suo futuro. Lì dentro, si “vive” in un contesto ancora più chiuso, da emarginati. Non conoscendo altro, quella vita detentiva finisce per rientrare nella tua normalità.
Più passano i mesi, e mi rendo conto che in questo contesto c’è qualcosa che non va, mi collego all’articolo 27 della Costituzione eh… le Persone che vengono rinchiuse nei ghetti, senza avere possibilità di relazionarsi con altri, cominciano ad avere e adoperare un linguaggio ridotto, congelato nel tempo, improntato al giorno in cui son stati tratti in arresto.
Ci si limita a commentare cose futili, dimenticandosi tutto il resto, persino di chiedere i propri diritti.
La Struttura penitenziaria di Bancali ha dei regimi speciali: il carcere stesso si ferma quando passa per i corridoi centrali qualcuno di loro, i “detenuti comuni” non devono neanche vederli…tutto si blocca.
Nelle sezioni di alta sicurezza la speranza si spezza. Io non dico che una persona non debba pagare per gli errori commessi, ci mancherebbe, non è questo il punto. Ma la pena deve essere assolutamente rieducativa, deve dare la possibilità del reinserimento nella cosiddetta società civile, perché credetemi, io lo vivo, lo tocco ogni volta che entro li: l’isolamento delle sezioni di alta sicurezza, ti porta a disabituarti al dialogo, e questo, non va per niente bene.