Scherma – Orgoglio CUS Cagliari: il fioretto maschile va in B1

L’atleta di Porto Torres allenato da Marco Trapasso vive un sogno e si prepara per i mondiali in Perù dopo il titolo europeo in Slovacchia
Ciao, Diego come stai? Ti allenerai anche ad agosto?
Tutto bene. Sì, mi alleno in vista dei mondiali.
Dove si svolgeranno?
In Perù. Mondiali Under 20 dopo Ferragosto.
Sono appena iniziate le olimpiadi di Parigi, ma 4 anni passano in fretta. Per Los Angeles 2028 ci farai un pensierino?
L’obiettivo più grande è quello. È uno dei miei sogni e spero di poterlo realizzare, magari potendo far parte anche della staffetta.
Come ti sei avvicinato all’atletica? Racconta.
Nel periodo del Covid. Non si poteva fare sport a parte tennis o atletica. Ho scelto quest’ultima seguendo un mio amico. Lui è tornato a praticare calcio e io ho deciso di rimanere sulla pista perché mi trovavo bene con l’ambiente e mi divertivo.
Ti divertivi ma piano piano hai gareggiato.
Sì, ho iniziato a garreggiare. Dopo un po’ di tempo vedevo i primi risultati che mi hanno incoraggiato e sono riuscito a fare il mio primo campionato italiano l’anno in cui avevo iniziato. Mi divertivo, viaggiavo tantissimo e ho deciso di continuare.
Quest’anno a Molfetta ai campionati italiani hai fermato il cronometro 20.79 migliorando il record di Tortu. Era un tempo che ti aspettavi?
Diciamo che era il mio obiettivo fare il record italiano sotto i 20.92 di Filippo Tortu. 20.79, forse, visto come si era messa la stagione, non me l’aspettavo. Ma ero consapevole di valere quel tempo.
Una grande soddisfazione. Ti ha chiamato Filippo Tortu per farti i complimenti. Cosa vi siete detti al telefono?
Filippo mi ha fatto i complimenti, era molto contento. Abbiamo parlato della mia gara e anche della sua che avrebbe fatto alla Diamond League di Parigi.
E poi ti sei laureato campione d’Europa ai recenti campionati europei Under 18 in Slovacchia. Hai infranto di nuovo il muro dei 21 secondi vincendo in 20.81. Vuoi raccontarci qualcosa di quei momenti?
Eravamo in tre a contenderci il titolo. Noi sardi siamo un po’ piccolini come struttura ma ho pensato “sono la metà di loro, voglio comunque a giocarmela”. Mi ha dato una spinta ancora più grande. In finale ero arrivato bene dalla batteria e soprattutto da una semifinale dove sono rimasto molto soddisfatto.
Avevi avuto buone sensazioni?
Assolutamente! Sono arrivato con tanta confidenza nella pista. Avevo sentito solo un leggero fastidio alla gamba sinistra perché comunque purtroppo le curve, in quella pista, sono molto strette e avevo la gamba sinistra un po’ affaticata. Ma una volta che sei in una gara di quel peso, cerchi di darci meno peso possibile. Ho avuto un po’ di ansia durante la curva preoccupato che mi facesse male la gamba però alla fine nel rettilineo sono riuscito a esprimermi al meglio, scendendo di nuovo sotto il record italiano e facendo il record della competizione. È stato veramente bello.
Ti hai fatto un bel regalo di compleanno visto che compi gli anni il 10 agosto.
Che dire… Un regalo anticipato per i miei 17 anni.
Fine agosto ci sono i mondiali in Perù. Quali sono le tue aspettative?
Le mie aspettative sono innanzitutto di far parte della staffetta. Diciamo che per me sarebbe importante già entrare nell’ottica di quella gara. Agli europei Under18 non ho avuto la possibilità di correre per quel fastidio alla gamba che ti dicevo prima. Ma spero anche nella gara singola. Ancora non so in quale delle due dovrò correre.
Ti faccio l’ultima domanda. Quale è il tuo atleta di riferimento, l’atleta a cui ti ispiri?
Filippo Tortu. Mi piace molto il suo stile di corsa, poi è veramente un ragazzo gentile e disponibile. L’ho preso come modello di ispirazione.
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