Sassari – ATP, il biglietto per viaggiare sui bus diventa elettronico
MACELLARI, EX DAL CUORE ROSSOBLU
di Laura Fois
Il già terzino del Cagliari: «Dopo il calcio vivo nei boschi»
Una vita sempre al massimo, a volte fuori dalle righe, adesso più tranquilla e ponderata ma sempre attiva. Dalle luci dei riflettori mediatici a quelle più naturali delle stelle, che ammira dal suo casolare di montagna in Emilia-Romagna, sopra le valli piacentine. Qui Fabio Macellari ha comprato il trattore e l’aratro, si diverte a raccogliere i frutti di stagione, si rilassa a passeggiare tra i boschi e ammette che se «prima volevo il rolex, adesso preferisco la bindella per tagliare la legna». Dopo una larga carriera nel calcio professionistico, tra Bologna, Milano e Cagliari, l’affetto nei confronti dell’esterno sinistro che sapeva sia difendere sia attaccare, e uno dei più forti terzini che i rossoblù abbiano avuto, è rimasto lo stesso. «Ho tanti amici e tifosi che ancora mi riversano un grande affetto, eppure ho smesso da tanti anni. A Cagliari mi son trovato benissimo e in Sardegna rientro spesso. Tifo sempre Cagliari, l’interista è mio figlio!». Nell’ultimo anno ha scritto la sua autobiografia, che uscirà quest’anno grazie all’interesse di una casa editrice di Napoli e «potrebbe essere una bella lettura estiva sotto l’ombrellone». Nel libro ci saranno molte pagine dedicate alla sua vita extra-calcistica, «che è quella davvero interessante». Ammette anche di aver fatto delle «cazzate» nella sua vita, ma «nella mia pazzia non rimpiango quasi niente, tutto è servito. Ho voluto raccontarmi e mi piacerebbe che chi legga si facesse anche due risate» e dopo una pausa «certo, ho un grande rimpianto, essermi separato da mia moglie».
Non ha mai voluto diventare davvero qualcuno nel mondo del calcio, ha sempre sofferto gli orari prestabiliti e la routine del professionismo, per questo adesso si sente «davvero libero di fare ciò che voglio». Con lui gli aneddoti si moltiplicano, dalla Mercedes regalatagli da Cellino, ex presidente del Cagliari, alla maglia di Ronaldo che custodisce gelosamente. Grande intrattenitore e chiacchierone, socievole e gentile con chiunque, farà parlare di sé anche una volta uscito il libro della sua vita, quella che tutti credono di conoscere, quella che solo lui poteva scrivere di suo pugno.
Fabio Macellari è nato a Sesto San Giovanni nel 1974. Cresciuto nelle giovanili della Pro Sesto, si affaccia al calcio che conta in Serie B con Lecce prima e Cagliari poi. Approdato in massima serie proprio con la maglia dei sardi, va all’Inter nell’annata 2000-01, richiesto da Marcello Lippi. Finita la stagione si trasferisce al Bologna, dove si infortuna al ginocchio e farà discutere la sua vita fuori dai campi. Torna quindi nelle serie minori, dapprima in Serie C con Pavia, Triestina, Lucchese e Sangiovannese, poi nei dilettanti, principalmente in Liguria e Sardegna con le maglie di Villasimius, Vado, Loanesi, Finale, Bobbiese per poi appendere definitivamente gli scarpini al chiodo all’età di quarant’anni nella Castor Tortolì.