L’esperimento potrebbe conferire all’isola un ruolo di vitale importanza
L’ex miniera di Sos Enattos a Lula, in provincia di Nuoro, potrebbe essere il luogo adatto per disporre l’Einstein Telescope, il più grande e sensibile osservatorio di onde gravitazionali mai realizzato finora. Ma cosa sono queste onde gravitazionali? Sono perturbazioni dello spaziotempo che si espandono alla velocità della luce e hanno origine da esplosioni di supernovae, lo scontro tra buchi neri o stelle a neutroni.
L’esistenza delle onde gravitazionali fu ipotizzata da Albert Einstein nella sua Teoria della Relatività Generale, formulata nei primi anni del Novecento, e da allora non si è mai smesso di cercarle. La prima è stata identificata qualche anno fa, l’11 febbraio 2016. Essendo molto difficili da scovare, per identificarle occorrono strumenti di grandi dimensioni e altamente tecnologici, come i rilevatori interferometrici.
Il progetto in questione prevede la costruzione di un immenso interferometro sotterraneo di terza generazione che andrà a caccia delle onde gravitazionali e sarà in grado di svolgere un ruolo cardine a livello mondiale nell’attività di ricerca in questo campo. La sua realizzazione fa parte del piano di investimenti presentato dalla Regione Sardegna nell’ambito del Recovery Fund. Il presidente della regione Christian Solinas ne aveva già parlato la scorsa estate: «Si tratta di un progetto strategico che avrà un grande impatto sull’economia e lo sviluppo dell’Isola, per questo motivo abbiamo deciso di sostenerlo con un importante investimento».
Recentemente, il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Deriu ha espresso il suo sostegno verso questa proposta: «Per la Sardegna, l’Italia e il Mediterraneo si tratta della grande opportunità di conquistare un ruolo di rilievo assoluto nel mondo scientifico, una struttura da collocare nelle profondità della terra, nel cuore dell’Isola […] Ma affinché la Sardegna possa competere con il sito estero è fondamentale che, tra Stato e Regione, venga subito messo a disposizione un importante finanziamento da un miliardo di euro, a fronte di un costo di realizzazione totale di 1,7 miliardi che saranno coperti, per la parte restante, da fondi europei».
Per realizzare l’Einstein Telescope, infatti, ci vorranno complessivamente circa 6,184 miliardi di euro, ma il consigliere Deriu è convinto che le istituzioni si impegneranno al massimo per sostenere il progetto, che non potrà che andare a beneficio del territorio, della regione e dell’intero Paese.