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LEGATI AD UN FILO
La vendetta di Reggio conduce il Banco ad un passo all’addio
Con un linguaggio forse brutale Achille Polonara aveva egregiamente disegnato l’ansia di rivincita della Grissin Bon, piegata in gara sette nel decisivo match-point dello scudetto dalla Dinamo del triplete.
Reggio Emilio voleva sbattere fuori i vincitori dell’atto finale di un indimenticabile campionato, ed ha quasi raggiunto l’obiettivo.
L’asse italiano ha egregiamente ottenuto il risultato prefissato: proprio il forte lungo ex Varese ed uno strepitoso Amedeo Della valle sono stati i grandi trascinatori di una squadra, che stavolta presente un Aradori normale ed un Needham più integrato negli schemi di Menetti.
E’ un vero peccato.
Stasera la Dinamo ha giocato bene e con coraggio, nonostante una guardia arcigna sul temutissimo David Logan ed un Akognon ancora una volta discontinuo.
Ma è salito in cattedra il più insospettabile dei protagonisti, accanto ad un bravissimo Jack De Vecchi ed un Alexander efficacissimo e spesso immarcabile da sotto.
Se Varnado fosse sempre stato il campione di questa sera – e non il modesto centro della regular season, accanto all’ectoplasma Petway – la Dinamo non sarebbe finita settima, e non sarebbecapitata una avversaria così ingrata nella griglia dei play-off. Ma è tardi.
Adesso la partita si sposta nel doppio appuntamento interno al Palaserradimigni.
Serve una doppia vittoria tra le mura amiche, e l’impresa non è facile.
Reggio Emilia ha un nucleo di italiani molto ricco di talento, la classe antica diKaukenas e Lavrinovic, un buon play appena arrivato dalla Germania, lo strapotere di Veremeenko ed il giovane Silins.
Sembra l’unico team in grado di fermare la corazzata Milano, anche se Avellino non è da sottovalutare e Venezia può dire la sua.
Il Banco dovrebbe fermare la sua corsa al settimo posto finale, e sarebbe sbiadita la stagione immediatamente successiva al grande sogno.
Non è tutto da buttare.
Nei giorni che salutano il gran ritorno di Meo Sacchetti sulla panchina di Brindisi, si moltiplicano le sirene intorno al rientro di Dyson. Serve un’ala capace di difendere e tirare, occorre prolungare il contratto di Logan – arrivato sfinito agli scontri diretti – ed individuare un centro vero.
Il futuro è già cominciato.
Ma non per questo bisogna arrendersi prima del tempo. La Dinamo ha offerto nella sua storia vincente la vocazione ai miracoli.
Prepariamoci alla gara tre.
Alberto Cocco
Grissin Bon 82 – Dinamo Banco di Sardegna 75
Parziali: 20-22; 17-22; 20-18; 25-13.
Progressivi: 20-22; 37-44; 57-62; 82-75.
Grissin Bon – Aradori 10, Needham 8, Polonara 16, Lavrinovic 4, Della Valle 19, De Nicolao, Parrillo, Veremeenko 8, Kaukenas 6, Silins 7, Gentile 4. All. Max Menetti
Dinamo Sassari – Petway, Logan 10, Formenti, Devecchi 10, Alexander 17, D’Ercole, Marconato, Sacchetti 2, Akognon 5, Stipcevic 6, Varnado 25, Kadji. All. Federico Pasquini.
Arbitri: i signori Carmelo Paternicò, Enrico Sabetta e Gianluca Sardella.