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Le dune di Piscinas, il microcosmo della Costa Verde
Forse non tutti sanno che in Sardegna esiste il deserto più grande d’Europa. Si tratta delle dune di Piscinas che arrivano a sfiorare i 100 metri di altezza e si insinuano per oltre due chilometri nell’entroterra, verso Ingurtosu, frazione del comune di Arbus e miniera ormai dismessa
Una spiaggia che diventa deserto mentre i suoi granelli finissimi vengono sollevati dal maestrale e trasportati un po’ più lontano dal mare, anno dopo anno. I cespugli di macchia mediterranea vibrano in questa danza di salsedine. Ginepro, lentisco, euforbia, ginestra, tamerici, giunchi spargono il loro inconfondibile profumo.
Le tartarughe marine Caretta caretta nidificano nella sua sabbia e, poco distante, su un’area di 600 ettari, sorge l’oasi del WWF di Scivu. In questo luogo sospeso nel tempo la sabbia produce un caratteristico rumore sordo se calpestata. Le dune rimangono compatte grazie all’azione principale di due piante della macchia mediterranea: ginepro coccolone e lentisco. Nell’Oasi è presente anche un bosco di sughere dove si può ammirare una quercia secolare dal tronco ripetutamente ferito e squarciato dai numerosi incendi ai quali è riuscita a sopravvivere.
Nelle vicinanze scorre il Rio Piscinas che nasce dalle colline di Montevecchio e viene alimentato anche dalle acque rossastre provenienti dalle vecchie miniere. Il Rio Naracauli invece arriva dal villaggio minerario di Naracauli con la sua maestosa laveria Brassey, costruita nel 1900.
La sabbia, nelle sue sfumature dorate e bianche, colpisce per l’abbagliante contrasto con il mare cobalto. La pace di questi luoghi fuori dal tempo è rotta solo dalla voce del vento e dal fruscio dei cervi che, maestosi, lasciano impronte solitarie.
La spiaggia di Piscinas, lunga sette chilometri, è stata inserita dal National Geographic tra le 21 spiagge più belle del mondo e si è affermata come meta ideale per gli amanti del windsurf, kite e surf da tavola. Il suo mare quasi sempre agitato, infatti, è ricco di forti correnti governabili solo dai più esperti. Grazie alla sua estensione, il litorale regala intensi momenti di pace e, proprio per questa sua natura così discreta e appartata, 800 metri di arenile sono stati investiti, nel 2018, del primato di spiaggia naturista più grande d’Europa e seconda in ordine di tempo dopo Porto Ferro.
Alle spalle le miniere fantasma di Montevecchio entrate a far parte del Parco Geominerario della Sardegna con le strutture abbandonate, i villaggi, l’ospedale e la chiesetta di Santa Barbara, i macchinari arrugginiti, i finestroni ciechi.
Lo sguardo spazia lungo la Costa Verde. Un territorio forgiato da un vento marino che ha trasportato un tocco di Africa unico al mondo.
A pochi metri dalla riva il relitto di una nave inglese, naufragata circa 200 anni fa, che trasportava piombo.
Un solo edificio spicca in mezzo alla natura: quello che fu il magazzino delle miniere di Gennamari e Ingurtosu e dichiarato monumento nazionale dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nel 1985. Una volta arrivato a Piscinas il minerale veniva trasportato a Carloforte e, da lì, inviato nella penisola.
Terminata la funzione di magazzino venne utilizzato come colonia estiva per i figli dei dipendenti delle miniere. L’ex Colonello della Folgore e figlio dell’ultimo direttore delle miniere di Ingurtosu, Sergio Caroli, lo trasformò nel prestigioso Hotel Le Dune all’inizio degli anni ’90. L’ingresso era formato da una galleria in scisto un tempo utilizzata dai carrelli della miniera. Tre gli edifici principali che si affacciavano su una piazzetta aperta sul mare che custodiva reperti punici e romani.
Il giornale inglese Daily Telegraph nel 2016 lo inserì tra i 10 hotel sul mare più belli d’Italia.
Il direttore, Sergio Caroli, è un uomo d’altri tempi, tutto d’un pezzo. Oggi ha quasi 83 anni. Elegante e raffinato ma pur sempre con la mentalità da Colonnello in pensione. Il suo hotel era un posto esclusivo, dotato di poche semplici stanze, frequentato da intellettuali, scrittori, personaggi famosi ma anche famiglie in cerca di tranquillità. Lontano dai soliti hotel del jet set abituato a discoteche e locali alla moda.
A causa di alcuni dissapori con le amministrazioni locali, 2011 Caroli vende la struttura ad una società con sede a Milano e si trasferisce in Marocco, a Tighmert, dove ha allestito un giardino botanico aperto al pubblico. L’intenzione del nuovo Amministratore Delegato è quella di costruire un ecoresort cinque stelle usufruendo di un fondo di 9 milioni di euro per la riqualificazione. I lavori partono nel 2017 ma procedono a rilento per le proteste degli ambientalisti che temono uno snaturamento del paesaggio originario nel quale il vecchio Hotel Le Dune di Caroli riusciva a dare un valore aggiunto puntando proprio sulla sua sobria eleganza.
L’indimenticabile attrice Anna Marchesini, del famoso trio Solenghi-Marchesini-Lopez, amava talmente tanto la Sardegna e quell’angolo di paradiso in particolare che comprò proprio sulla spiaggia di Piscinas, a pochi metri dall’Hotel, un rudere che avrebbe voluto trasformare in dependance privata secondo accordi con il direttore Caroli. Ma le leggi paesaggistiche vietavano qualunque tipo di intervento. Il progetto venne respinto senza possibilità di ripensamenti e lei morì senza poter esaudire il suo sogno.
Piscinas e le sue dune restano la meta ideale per chi vuole respirare una natura ancora selvaggia che ricorda, fin dai suoi forti profumi, una Sardegna fieramente arcaica.
Fonte immagini: https://www.pinterest.it/pin/154881674654977961/ (Dune Piscinas)
https://www.pinterest.fr/pin/584271751629839891/ (Anna Marchesini)
https://www.youtube.com/watch?v=VpeeisoYJ6Y (Ingurtosu)