Scherma – Orgoglio CUS Cagliari: il fioretto maschile va in B1

La miglior Dinamo dall’inizio dell’anno: testa, cuore, orgoglio e inseguimento ai campioni d’Italia, che alla fine passano per 78-72. Direzione di gara giudicata pessima, ma ancora troppi errori difensivi da parte dei biancoblù, Thomas esordio convincente
SASSARI – Moralmente, a vincere è la Dinamo. Solo per la lotta, l’orgoglio e il cuore messo in campo, contro quell’Olimpia Milano che sembrava ingiocabile, contro gli infortuni occorsi a Bibbins e Tambone, contro le decisioni di un arbitraggio alquanto discutibile. Se Sirbo è quasi riuscita nell’impresa di fermare la corsa dei campioni d’Italia, dando vita a una partita pirotecnica, incerta e combattuta fino all’ultimo fatale minuto, significa che è viva e che con la giusta mentalità può giocarsela contro chiunque. Pure tentare di vincere contro chiunque, ma per quello bisognerà attendere alla ripresa del campionato, prevista per il 2 marzo a Reggio Emilia.
RITORNI AL PASSATO. Due, in particolare, sono i personaggi più gettonati: da una parte l’ex Ousmane Diop, alla prima da ex al Palas e premiato con una maglia celebrativa, dall’altra, quella biancoblù, il cavallo di ritorno Rashawn Thomas, accolto con una standing ovation ma a posteriori sottotono rispetto alle attese. La Dinamo parte bene, con il bresciano che sblocca la serata dalla lunetta. Halilovic domina sotto le plance, Fobbs è preciso dall’arco e il Banco si porta in vantaggio nei primi cinque minuti, costringendo coach Messina a chiamare time-out (13-8). Milano risponde prontamente, e con le triple di Bolmaro – a posteriori MVP del match – e Ricci ribalta il punteggio a tre minuti dalla prima sirena (15-18). Sirbo difende con energia e attacca con determinazione, con Halilovic e Sokolowski che, insieme a Fobbs, permettono alla Dinamo di chiudere il primo quarto avanti (22-21).
PIU’ OLIMPIA. Tornano in campo con maggiore intensità i ragazzi di Messina, approfittando di qualche fallo di Thomas che, dal canto suo, deve ancora ritrovare familiarità con un campionato competitivo come la Serie A. Nonostante ciò, la Dinamo resiste e il match prosegue punto a punto fino alla tripla di LeDay che porta Milano avanti di sei punti a metà del parziale (27-33). Bulleri chiama timeout e Sirbo risponde, con Veronesi e Halilovic che segnano punti importanti. Tuttavia, Bibbins è costretto ad abbandonare il campo, causa un contrasto di gioco che gli costa due denti. Qua si arriva alle succitate decisioni arbitrali fanno che infuriare pubblico e coach Bulleri, il quale si becca fallo tecnico: la tripla di Bendzius porta il punteggio sul 40-40. Ricci chiude il primo tempo con una penetrazione vincente (40-42).
LOTTA AMARA. Il match, al rientro dall’intervallo lungo, è a due facce: il terzo quarto vede Milano entrare con maggiore energia, mentre il Banco fatica a contenere gli ospiti. Shields e compagni ne approfittano per allungare (42-48), finché Tambone riaccende i biancoblù. Milano continua a colpire con le triple di Ricci e Tonut, portandosi sul +13 (46-59). La Dinamo reagisce con Thomas e Sokolowski, ma perde anche Tambone per infortunio, chiudendo il terzo quarto sul 51-61. Sirbo non si arrende e Sokolowski trascina la squadra con due triple consecutive (61-65). Con l’energia del pubblico, Veronesi e Thomas riportano Sassari a -1 (64-65). Milano, però, risponde con la tripla di Bolmaro e, negli ultimi minuti, la maggiore qualità del roster di Messina fa la differenza. Nonostante gli infortuni, la Dinamo cede nel finale, con Milano che vince 72-78.
Parziali: 1Q: 22-21, 2Q: 18-21, 3Q: 11-19
Progressivi: 1Q: 22-21, 2Q: 40-42, 3Q: 51-61
DINAMO:Cappelletti 11, Bibbins, Piredda, Trucchetti, Halilovic 9, Fobbs 11, Tambone 4, Veronesi 11, Bendzius 7, Vincini 1, Sokolowski 10, Thomas 8.
Coach: Massimo Bulleri
MILANO: Dimitrijevic 15, Mannion 8, Causeur, Tonut 3, Bolmaro 14, LeDay 14, Ricci 8, Flaccadori, Diop 3, Caruso, Shields 7, Gillespie 6.
Coach: Ettore Messina