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L’analisi di Gigi Riva: “Ranieri può riportare il Cagliari in A”
Il calciatore più amato dai tifosi rossoblù spiega a City@City perché la squadra del presidente Giulini può fare il miracolo. Acquistato l’attaccante Prelec. Le altre trattative
Se si pensa al Cagliari si pensa soprattutto a Gigi Riva. Il più grande bomber italiano di sempre è per tutti i sardi un uomo che non può essere discusso, perché nessuno può discutere l’ultimo Shardana. Il Cagliari di Scopigno non c’è più (altri tempi e altre risorse), vedere la squadra che oltre a Riva ha annoverato tra le sue fila tanti altri fuoriclasse annaspare tra la Serie A e la B dà malinconia.
Ora che è tornato in panchina Claudio Ranieri, il tecnico che insieme a Gianfranco Zola si contende il secondo posto fra i più amati di sempre dai tifosi del Cagliari, nell’ambiente si respira l’aria di un rinnovato entusiasmo.
“Ranieri è un uomo tutto d’un pezzo, un tecnico estremamente preparato, un allenatore in grado di ridare entusiasmo allo spogliatoio, ma anche di riportare allo stadio i tifosi più scettici”, ha spiegato Riva a City@City.
Non poteva che essere così, del resto Sir Claudio non ha mai nascosto che a lui gli “occhi brillano” solo quando sente nominare due squadre: “Roma e Cagliari”. La Roma è stato il suo primo amore, se però non ci fosse stato “Casteddu” non sarebbe mai diventato il leggendario tecnico che ha vinto la Premier League con il Leicester nella stagione 2015-2016: con lui in panca gli inglesi si resero protagonisti di uno dei trionfi più sorprendenti nella storia dello sport.
Del resto, Ranieri è sempre stato l’uomo dei miracoli: con lui, dopo una mitica cavalcata, in tre anni i rossoblù passarono dalla C alla A. “E in serie A, sulle ali di un rilanciato Matteoli in cabina di regia e con una squadra completata dall’arrivo di Fonseca e, soprattutto del principe Francescoli, le grandi del campionato italiano hanno dovuto più volte cedere il passo”, ha ricordato Riva.
Nella sua biografia, Ranieri racconta che alla moglie che gli chiedeva lumi su quel team disse “mi hanno affidato una Ferrari, devo solo evitare che faccia incidenti”. Quella Ferrari corse folle e divertente sino alle semifinali di Coppa Uefa, andò a sbattere contro un ostacolo chiamato Inter, ma chi si ricorda quella partita non può non urlare contro la sfortuna e contro gli “dei” che proteggono le milanesi.
“Ranieri non solo è un allenatore capace, ma è anche uno intenditore di calcio, un signore che ha fiuto”, ha commentato ancora Riva, “mi ricordo che quando gli Orrù e Carmine Longo lo presero Claudio riuscì a far correre a perdifiato e far vincere una formazione costruita con sconosciuti o con calciatori che sembravano avviati ad un precoce declino sino a portarla nella massima divisione italiana”.
Secondo qualche filosofo, e i filosofi portano bene al Cagliari (si pensi a Scopigno), la storia si ripete. Anche nel mondo del calcio è così? “Non so se le cose stanno davvero così”, ha detto Gigi che, come quasi tutti i calciatori prima di ogni partita preferisce toccare ferro o altro, “però mi sembra che questo Cagliari sia abbastanza attrezzato per tornare in A, l’obiettivo è alla sua portata e, soprattutto, Ranieri non vuole assolutamente sporcare il suo passato: se la società prende i due o tre giocatori che servono in attacco e in difesa c’è da ben sperare”.
Intanto la squadra con Ranieri in panca ha conquistato sette punti in tre partite: “I giocatori lo stanno seguendo, evidentemente ha ancora molto dare e da insegnare”, ha concluso Riva. Per tentare il grande salto, il Cagliari ha già sottoposto alle visite mediche l’attaccante Prelec, 21 anni, talento sloveno della Bundesliga austriaca (alto 1.87). In chiusura anche la trattativa per portare a Cagliari l’esperto centrocampista della Salernitana Radovanovic. Fumata nera invece per Colley: il difensore della Sampdoria non avrebbe accettato la proposta della società rossoblù: il centrale difensivo sembra aver scelto la Bundesliga, dovrebbe accasarsi alla Hertha Berlino.
L’ultima mano (quella che va al portafoglio) spetta, dunque, a Tommaso Giulini. I Giulini hanno sempre amato i sardi sin dai tempi in cui il padre di Tommaso, Enrico, insieme a Joice Lussu, moglie del grande Emilio, tentarono di far scappare dalla Turchia il grande poeta Nazim Hikmet, ma questa è un’altra storia che presto City@Cty racconterà. Ora Tommaso Giulini dovrà adoperarsi per dare a Ranieri quel che serve per far scappare dai pantani della B una squadra che ha annoverato tra le sue fila l’ultimo Shardana.