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Un nobile erede di Sorso ha creato la celebre Settimana Enigmistica
Qual è il segno distintivo della vera popolarità?
Quando un personaggio pubblico comprende con assoluta certezza di essere entrato nell’empireo dei vip? La risposta è presto detta: non appena gli viene dedicato il riquadro con la fotografia nel cruciverba di apertura della Settimana Enigmistica. State certi che non appena La Settimana Enigmistica, il celebre settimanale dedicato ai giochi di intelligenza e di abilità intellettuale, concede questo tributo ad un personaggio, quest’ultimo può dirsi entrato nell’immaginario collettivo.
La Settimana Enigmistica è nelle nostre case da oltre ottant’anni: il primo numero viene infatti pubblicato il 23 gennaio del 1932, e costa cinquanta centesimi. Sulla copertina è riprodotta l’immagine della celebre attrice messicana Lupe Velez, ottenuta sagomando le caselle nere del cruciverba. Da quel giorno gli italiani possono concedersi puntualmente ogni sette giorni un po’ di intelligente svago con i rebus, i cruciverba ed i diversi giochi di una rivista, che a buon diritto – come riporta la didascalia sopra il titolo – “vanta innumerevoli tentativi di imitazione”.
Citando una delle più amate rubriche, forse non tutti sanno che questa prestigiosa pubblicazione ha accolto tra i propri collaboratori alcuni dei più grandi enigmisti italiani, come Piero Bartezzaghi e Giancarlo Brighenti. Ma la notizia più sorprendente è che la Settimana Enigmistica è stata creata da un nostro estroso conterraneo, elegante artista di provincia. L’artefice di questa impresa è Giorgio Sisini, Conte di Sant’Andrea, rampollo di una nobile famiglia della Romangia. Proprio a questo illustre casato di Sorso è dedicato il libro di Giuseppe Zichi: “Sisini, imprenditori di Sardegna”. L’autore ci racconta con sapienza e documentazioni inedite il clima in cui operava questa famiglia, spesso con grandi intuizioni imprenditoriali. Il racconto si snoda seguendo le vicende che partono dal capostipite Andrea fino al figlio Francesco, che dedica la sua vita al commercio delle moderne macchine agricole ed industriali, in un’epoca ed in un territorio ancora legati all’aratro nella coltivazione dei campi. Il nome di Francesco Sisini è legato anche alla fondazione del Rotary Club di Sassari, ma la fervida fantasia di Giorgio supera con audace creatività i meriti legittimi dei suoi predecessori. Infatti partecipa con slancio alla messa a punto di un sistema per la produzione di un film a colori; ed è coinvolto nella nascita della compagnia aerea Airone, la prima a garantire i collegamenti dalla Sardegna al resto della penisola. Ma è la Settimana Enigmistica, la sua invenzione più grande!
Dopo la laurea in Ingegneria elettronica conseguita a Liegi, Giorgio si occupa per breve tempo degli affari di famiglia. Il suo spirito ribelle ed avventuroso lo induce nel 1930 ad abbandonare le attività familiari, con grande disapprovazione paterna. Si trasferisce a Milano, e sposa Isa Brettenfeld, una splendida ragazza austriaca che sarà al suo fianco per tutta la vita. Nel piccolo appartamento della coppia il giovane ingegnere, ormai impossibilitato ad attingere dalle cospicue risorse finanziarie della famiglia, escogita l’idea di una rivista enigmistica, alla stregua di quelle che avevano ottenuto un vivo successo in Austria e negli Stati Uniti. Crea ogni dettaglio grafico: dalla veste alla creazione dei giochi come unico redattore, ottenendo così l‘esonero dal servizio militare. A parte un ritardo nelle pubblicazioni del 1945, dovuto ai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale, la Settimana Enigmistica non manca mai al suo appuntamento settimanale in edicola.
Anche ai giorni nostri la rivista è immutata, rispetto all’elegantissimo disegno originale di Giorgio Sisini, nella grafica e nell’orgogliosa rinuncia ad ogni forma di inserzione pubblicitaria. La difesa tenace dell’ identità ha permesso al pubblico di affezionarsi alle rubriche ed ai giochi, diventati spesso degli autentici cult. In qualche caso si sono trasformati in comune modo di dire della gente, come nel caso delle vignette umoristiche titolate con impagabile arguzia: “Le ultime parole famose”. Chi di voi non ha mai unito i puntini da 1 a 52, o non si è cimentato almeno una volta nel rompicapo del cruciverba destinato ai solutori più che abili? Con i fumetti legati alle vicende matrimoniali di Carlo e Alice, gli ardui Quesiti della Susy e le parole crociate senza schema la Settimana Enigmistica ha attraversato gli ultimi ottant’anni della nostra storia, regalandoci un esempio di svago intelligente, divertente e gratificante sul piano culturale.
In un momento di crisi economica e di valori, Giorgio Sisini ci ha insegnato con leggerezza che il coraggio e la determinazione nell’idea creano sempre una grande opportunità di sviluppo. Dare vita al primo settimanale enigmistico italiano in un’età di fortissima analfabetizzazione si è dimostrato un atto lungimirante, ed un vero esempio per il nostro incerto presente. Come suggerirebbe Giorgio Sisini: la soluzione è sempre a pagina 46!
Francesca Arca
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