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La Polizia locale nelle scuole per parlare di violenza di genere e cyberbullismo
La campagna sulla legalità ha coinvolto le scuole superiori di Sassari
Violenza di genere, revenge porn, codice rosso. Sono solo alcuni dei temi, di stretta attualità, che la Polizia locale sta trattando in questi giorni nelle scuole superiori cittadine. A questi si aggiungono bullismo e cyberbullismo, uso di alcol e droghe, ma anche sicurezza stradale.
Sono dunque ripartiti in presenza, dopo la pausa legata alla pandemia, gli incontri tra il personale del Comando di via Carlo Felice e studenti e studentesse, all’interno della campagna di legalità rivolta alle scuole di ogni ordine e grado.
Gli agenti hanno riproposto nelle aule gli incontri che si svolgevano regolarmente sui temi più drammatici e attuali che creano pregiudizio alla sicurezza dei più giovani, la cui conoscenza aiuta a diffondere la cultura della legalità.
Con specifico riferimento alle scuole superiori, quest’anno la violenza di genere è il tema centrale che per la prima volta gli agenti della Polizia locale dibatteranno in aula con gli studenti; sulla violenza di genere verteranno, inoltre, i lavori che saranno affidati alle scuole che aderiranno al progetto “un cortometraggio per la vita“, video che saranno realizzati dagli studenti e presentati alla conclusione della campagna, prevista a dicembre.
Le lezioni interesseranno fino a mille studenti e già dai primi incontri c’è stata una grande attenzione e interesse. In particolar modo si è sviluppato il tema del Codice Rosso (L.69/2019) con un focus principale sul revenge porn.
Una scelta legata al fatto che i giovani sono sempre più vittime di una violenza sessuale di tipo mediatico, provocata da un atteggiamento criminale e deviante che è quello della smania della viralità dei contenuti. Sensibilizzare i giovani alla non condivisione e al contrasto di tali fenomeni costituisce il fulcro della campagna della Polizia Locale di Sassari denominata #IONONCONDIVIDO.
Sono stati proiettati video esplicativi e testimonianze, con l’obiettivo di fare riflettere sul pericolo che si incorre se si dovessero scambiare video e immagini private sessualmente esplicite e intime (sexting).
Anche condividere le immagini da cyberspettatori crea corresponsabilità nel momento in cui contribuissero alla diffusione di tali contenuti. Tra le finalità di questa campagna c’è quella di evitare che ragazzi e ragazze diventino una comunità caratterizzata da un analfabetismo emotivo andando quindi a normalizzare e banalizzare tali pratiche.
Immedesimarsi nelle sofferenze dei coetanei, sentire e ascoltare il dolore delle vittime di revenge porn è stato il messaggio dato dalle agenti, con la certezza che tutti loro troveranno nella Polizia Locale sempre un punto di riferimento non giudicante ma, anzi, aperto all’ascolto e sempre pronto alla protezione delle persone offese e di chi è a conoscenza di tali reati.