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La neve sotto i piedi, avventure in parapendio sul Corrasi – Video e Foto
Quando saranno nonni racconteranno ai loro nipoti una storia vera che sembrerà una favola: “Io ho volato più in alto del Corrasi innevato”. E diranno, “la notte prima la neve era scesa giù copiosa, sembrava una notte da tregenda”. E per ciò per questi neo-Shardana, questi navigatori del cielo, questi satanassi, queste anime condannate a volare in eterno saranno “cantati” per molti anni in tutta la Sardegna, ma soprattutto nella parte centro-orientale dell’Isola. Chi sono questi seminatori di sogni? Eccoli: Luca Congiu, Mario Mele, Nanni Sale Breone, Roberto de Cicco, Gavino Muledda, Piero Balia, Luigi Onnis (lo stupendo video).
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Perché loro, oltre a Punta Corrasi, che è la cima più alta del Supramonte, hanno visto da una dimensione diversa anche Punta Sos Nidos (1348 m), Punta Ortu Camminu (1331 m), Punta Carabidda (1321 m), Punta Cusidore (1147 m), Punta Preda ‘e mugrones (1138 m), Fruncu nigheddu (981 m) e Monte Uddè (910 m). Sotto i loro piedi c’erano le valli di Lanaìtho (dove si nascondono il villaggio nuragico di Tiscali e le grotte di Sa ‘Ohe, Su Ventu e Corbeddu – Guthiddài ed Oddoène, e la sorgente carsica di Su Gologone).
Diventeranno leggenda, perché hanno osato fare quello che solo qualcuno aveva solo pensato. Con loro il parapendio sardo ha fatto un passo in avanti, soprattutto ha trovato altri limiti da superare (e dio solo sa quanto ce n’è bisogno). Certo, nel Nord del mondo in tanti sono decollati da una spessa coltre di neve e hanno sorvolato con il loro parapendio le vette innevate di montagne fantastiche.
Ma in Sardegna un volo simile non può non avere un sapore diverso, perché una volta salito solo un po’ agli occhi dei parapendisti su insinua il fantasmagorico riflesso del mare. Questi volo liberisti hanno regalato altri sogni, altre storie, altre leggende agli eredi della terra dei nuraghi. Sono loro i nuovi Shardana?
Ecco come racconta la stupenda giornata di volo, Nanni Sale Breone: “Raramente nevica in Sardegna ed ancora più raro è riuscire a trovare le condizioni per volare , quest’anno siamo riusciti per la prima volta ed a distanza di un giorno ci siamo concessi il bis. il video raccoglie le immagini dei due voli non particolarmente alti si facevano il primo giorno i 1300m con difficolta ed i secondo non si andava oltre 1500m causa base cumulo al pelo sulle cime più alte. Abbiamo Volato con una condizione di NNO tranquilla termiche ampie e dolci in quota un pò di turbolenza, poi un “fiume di panna” proveniente da est a quota 700mha inondato la valle convincendoci a scendere prima che fosse difficile trovare atterraggio. Ci siamo sparpagliati per la valle tranne un paio tra cui io diretti verso il collinotto di “manasuddas” qui ci aspettavamo qualche debole termica NO ed invece abbiamo volato in dinamica per buoni 20 min con vento direzione NE”.
(Gli scatti da terra sono di Gaia Onnis, la figlia di Luigi)