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La musica sussurra e ci svela la vita, addio a Ezio Bosso
“Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità.” E’ morto il pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso. Aveva 48 anni
Il maestro si è spento ieri a seguito delle complicanze dovute alla malattia di cui soffriva. Nel 2011 era stato operato al cervello per l’asportazione di un tumore ed è stato anche colpito da una sindrome autoimmune. Nonostante le difficoltà con cui si è scontrato, ha continuato a suonare, comporre e dirigere tutto sempre con il sorriso, un po’ di follia e tanta ironia, trasmettendo a tutti un immenso amore per la vita.
Nel settembre 2019 il peggioramento di una malattia neurodegenerativa ha costretto Bosso ad interrompere l’attività di pianista, avendo compromesso l’uso delle mani.
Il pensiero di Ezio Bosso nelle sue parole
“La musica sussurra e ci svela la vita”
“La musica c’è a prescindere da noi, c’è negli uccelli, nel vento, nel silenzio, nel mare. E questa roba mi fa stare bene. Ero più felice quando c’era la musica”
“Ho combattuto il pregiudizio. Fin da bambino ho lottato col fatto che un povero non può fare il direttore d’orchestra, perché il figlio di un operaio deve fare l’operaio, così è stato detto a mio padre”
“Mi auguro una pandemia di voglia di fare. Dirigere la Patetica è una delle direzioni più difficili che esistono. Credere nella musica non è unicamente un processo di allegria ma è un processo faticoso che, a volte, ti consuma. Lasciarsi guidare dalla musica è anche un gesto di umiltà, riconosci la grandezza dell’altro e diventi grande insieme a lui”.
Una carriera straordinaria
Ezio Bosso era nato a Torino il 13 settembre 1971, si era avvicinato alla musica fin da piccolo, all’età di 4 anni. E dalla musica non so è mai staccato. Bosso era attualmente Direttore stabile e Artistico della Europa Philharmonic Orchestra, già Stradivari Festival Chamber Orchestra, Sony Classical International Artist dal 2016, a Febbraio 2018 è stato nominato Steinway Artist.
Ha diretto l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, la Georgian State Opera and Ballet per il gala operistico con le dive del canto Nino Surguladze e Carmen Giannatasio, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la London Simphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra da Camera di Mantova, L’Orchestra da Camera Lituana, l’Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno, l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, The London Strings.
Il ricordo della famiglia
In una nota diffusa dalla famiglia “L’unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all’ultimo.”