Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
La magia de “La Traviata” torna a Sassari dopo 9 anni
La Traviata, l’opera più rappresentata al mondo, un vero e proprio manifesto della musica, torna venerdì e domenica prossimi al Teatro Comunale di Sassari, per la Stagione lirica dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”
Storia, aneddoti e curiosità del più popolare dramma della trilogia verdiana sono stati raccontati ieri mattina davanti a quasi duecento spettatori, in una Sala Sassu gremita da tantissimi giovani nella presentazione del capolavoro di Giuseppe Verdi.
«Il più grande compositore italiano» lo hanno definito Piero Maranghi e Leonardo Piccinini – autori e conduttori del programma “Almanacco di bellezza” su Sky Classica HD – che con il librettista Francesco Maria Piave per il soggetto del melodramma si è ispirato alla Dame aux camélias, La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio.
La storia d’amore dell’autore francese con la cortigiana Marie Duplessis diventa quindi in Verdi la tragica vicenda di Alfredo Germont e Violetta Valéry, mirabilmente messa in musica dal Maestro di Busseto. Con l’ausilio di video e registrazioni storiche, Maranghi e Piccinini hanno raccontato l’evoluzione dei personaggi e dell’interpretazione di direttori e registi nel corso degli anni, anche a Sassari dove l’opera arrivò nel 1857, appena quattro anni dopo il suo debutto assoluto alla Fenice di Venezia.
A dirigere l’orchestra dell’Ente per La traviata a Sassari sarà un vero fuoriclasse della musica italiana, Stefano Ranzani. «La vita è musica e la musica, in Traviata, è amore» – ha spiegato il Maestro parlando ai tantissimi ragazzi presenti e ricordando la centralità della figura di Violetta, paragonandola alle tante donne quotidianamente oggetto di violenza. In una raffinata lezione, Ranzani ha chiesto ai ragazzi di ascoltare i propri sentimenti, prima di dirigere la platea per trasmettere agli spettatori la bellezza della musica anche in melodie molto semplici.
La traviata che sarà presentata a Sassari pesca dal passato, a partire dalle splendide scene di Nicola Benois, nate negli anni ’50, che al Comunale riprendono vita: proprio come le statue di un museo delle cere, il cuore dell’idea registica del giovane Paolo Vettori, all’esordio in città.
L’ambientazione tradizionale verrà vista dal pubblico in sala ma anche dai figuranti in scena, visitatori del museo insieme agli spettatori. I costumi sono di Filippo Guggia, mentre il disegno luci è affidato a Tony Grandi. Maddalena Moretti è la referente per le scene.
Il cast è un mix di giovani ed esperti: La protagonista sarà il soprano Claudia Pavone, una Violetta di riferimento internazionale, interprete del ruolo nei principali teatri del mondo, scelta personalmente da Riccardo Muti e, nel luglio scorso, diretta da Francesco Ivan Ciampa per la regia di Ferzan Ozpetek al Teatro San Carlo di Napoli. Con lei il giovane Alfredo del tenore messicano Mario Rojas. Il baritono sardo Marco Caria sarà Giorgio Germont, Federica Giansanti vestirà i panni di Flora.
Completano il cast Bruno Lazzaretti (Gastone), Alberto Petricca (Douphol), Francesco Solinas (D’Obigny), Francesco Musinu (Grenvil), Laura Delogu (Annina), Paolo Masala (Giuseppe), Marco Solinas (Domestico di Flora) e Antonello Lambroni (Commissionario).
Il coro, come sempre fondamentale in Verdi, è quello dell’Ente Concerti preparato da Antonio Costa.
Pochissimi i posti rimasti liberi per entrambe le recite. Il Comunale gremito di ragazzi ha ospitato nel pomeriggio di mercoledì la tradizionale Anteprima giovani all’antivigilia della “prima”.