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La Commissione regionale per le Pari opportunità Sardegna compie trent’anni
L’incontro in Consiglio regionale, è stato dedicato al confronto tra le rappresentanti istituzionali regionali, le esperte del settore e le donne che si impegnano giornalmente per combattere la discriminazione di genere e la violenza sulle donne in diversi settori
In occasione della giornata celebrativa del trentennale della Commissione regionale per le Pari opportunità (CRPO), le commissarie in carica hanno voluto trasmettere un messaggio di speranza e di grande responsabilità
“Nella nostra società, nonostante si siano fatti grandi progressi nella parità di genere e nell’emancipazione delle donne, purtroppo, ancora oggi tutti noi assistiamo alle discriminazioni e alle violenze che le donne di ogni cultura e grado subiscono.
Riuscire a garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà in futuro economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.
Alle donne non mancano né le competenze né le capacità, lo dimostrano molte illustri connazionali chiamate a guidare aziende leader nei propri settori a livello mondiale, ruoli di prestigio e di responsabilità che rivestono con grande professionalità.
Parliamo infatti di un problema fondamentalmente culturale che parte già dalla famiglia, dove spesso le figlie vengono educate a vedersi proiettate in certi ruoli e non in altri, rinchiuse in stereotipi atavici che limitano le qualità e le potenzialità delle tante ragazze che potrebbero aspirare a svolgere qualsiasi tipo di mansione, attività o ruolo al pari dei ragazzi che invece vengono spronati ad aspirare a incarichi, cariche e mansioni apicali e di comando.
Devono essere messe in campo azioni positive che eliminino tutti quegli ostacoli che ancora limitano una vera parità di diritti e quindi impediscono e imbrigliano il sesso femminile non garantendogli pari opportunità di partenza. In quest’ottica è stata inserita la doppia preferenza di genere nelle leggi elettorali di tantissimi stati mondiali e, con gravissimo ritardo, nel 2017 nella nostra legge elettorale regionale. Non vi è parità e non ci può essere confronto paritario di idee e visioni dove non vi è rappresentazione, presenza e voce anche delle Donne.
I passi da compiere sono tanti e questo è stato un primo step importante che ha segnato un cambiamento fondamentale prima nei Comuni dove i numeri dimostrano che le percentuali di eletti/e sta cambiando significativamente e poi in questo consesso dove è assolutamente necessario, e così sarà, avvenga il doveroso cambiamento. Mutamento che non riguarda solo i centri decisionali ma deve investire tutti gli ambiti della nostra vita.”
Il ruolo della Commissione
“Viviamo in un’epoca in cui i cambiamenti sociali si sviluppano ad altissima velocità e noi, come Commissione abbiamo lavorato per contribuire a questi mutamenti affinché la mentalità futura si modelli su una società che favorisca maggiore uguaglianza tra uomini e donne. Il vero traguardo sarebbe non doverne più parlare!
La Crpo Sardegna è composta da Commissarie rappresentanti tutti i territori della nostra Isola e ciascuna ha dato il proprio contributo lavorando ad iniziative specifiche per sensibilizzare e prevenire sia su tematiche di discriminazione e di violenza sia sulla questione di genere.
Sul territorio di Cagliari e Medio Campidano si sono impegnate: Barbara Congiu, Elena Secci, Ombretta Ladu, Sabrina Carella, Paola Casula, Simona Spada, Erica Floris, Enrica Olla. In Ogliastra: Anna Lisa Lai, Rosa Maria Millelire; Tra Nuoro e Oristano: Alessandra Idili, Antonella Secchi, Loredana Sanna, Gabriella Murgia; Ad Olbia e La Maddalena: Irene Casalloni, Silvia Lidia Fancello e Rina Pileri; nel territorio di Sassari: Silvia Acunzo, Chiara Furlanetto e Rosalba Crillissi.
Il nostro impegno, grazie alle risorse economiche messe in campo dalla Regione, è stato quello di organizzare convegni, campagne di comunicazione e sensibilizzazione nelle scuole primarie e secondarie, con laboratori ad hoc per far riflettere i nostri giovani sulle dinamiche e sui linguaggi di genere, aiutate dal corpo insegnante delle scuole e da professionisti delle Università sarde; abbiamo sollecitato l’adozione di adeguati programmi operativi nelle strutture ospedaliere dell’isola per la presa in carico del soggetto vittima di violenza (Codice Rosa);
ci siamo impegnate per il progetto di ricerca nazionale sulla promozione della cultura della parità di genere intitolando strade e piazze con nomi di donne che si sono distinte per le loro azioni e attività nei propri territori, dimostrando, attraverso studi condotti insieme ai ragazzi delle scuole dei territori interessati, che sono tantissime le donne eccellenti in vari settori e devono essere conosciute e ricordate; abbiamo contribuito alla lotta in Consiglio regionale per far inserire la doppia preferenza di genere nella legge elettorale sostenendo una nostra collega commissaria attraverso l’approvazione di una delibera comunale in seno ai Comuni della Sardegna, rafforzando così la giusta richiesta di una democrazia paritaria.
Abbiamo premiato con borsa di studio, insieme con l’Università di Cagliari, studenti che hanno redatto tesi inerenti le pari opportunità; ci siamo occupate con campagne di sensibilizzazione, convegni e progetti della enorme e terribile questione della violenza di genere in tutte le sue forme, promuovendo un tavolo permanente per accendere un riflettore sul sommerso e fare sentire la presenza delle istituzioni in ogni parte del nostro territorio.
Questo è uno dei temi dove per violenza, si devono evidenziare numerose sfaccettature: fisica, morale, economica ma anche la violenza che ricade sui soggetti chiamati “terzi” come i figli o i parenti più stretti, i quali “terzi” non lo sono per niente poiché subiscono violenza insieme alla vittima principale.
Ancora abbiamo trattato tematiche fondamentali come lo sport e il genere e gli stereotipi legati a gravi fatti di cronaca su discriminazioni multiple, su diritti non riconosciuti alle atlete di sesso femminile, ad atteggiamenti dentro e fuori dai campi sportivi così come sulla carta stampata o sui media in generale dove, ancora oggi vi è un grandissimo lavoro da fare.
Altro tema per il quale abbiamo sviluppato un importante progetto è quello sui DCA (disturbi del comportamento alimentare), sempre in un’ottica di conoscenza, di sensibilizzazione e di soluzioni condivise attraverso protocolli e iniziative che possano essere di supporto immediato alle giovanissime/i e alle loro famiglie.
Il nostro impegno sul campo non è stato facile, è stato reso possibile grazie all’aiuto di chi crede che la nostra società può e deve migliorare e si è prodigato nel darci sostegno, consigli e il proprio contributo per tenere alta l’attenzione sulle problematiche della parità di genere, rendendo la nostra missione essenziale.
La CRPO Sardegna in questi 30 anni ha fatto piccoli passi che hanno creato occasioni di confronto e di apprendimento continuo per sviluppare una mentalità che favorisca il benessere delle nostre comunità e le dinamiche che si sviluppano al suo interno: in famiglia, nelle scuole, nella politica e nelle aziende. Il tutto con l’obiettivo di creare un sistema unitario tra istituzioni, associazioni e cittadini per l’accrescimento culturale e la divulgazione delle attività, così da poter favorire la collaborazione di tutte le istituzioni dei vari territori dell’Isola nella condivisione dello sviluppo delle pari opportunità.”