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Italia rosso scuro?
Von der Leyen: «Limitare gli spostamenti non essenziali per ridurre la diffusione delle varianti»
Verde, giallo, arancione, grigio, rosso e rosso scuro. Sono i colori scelti dall’Unione Europea per definire i paesi membri in termini di diffusione del Coronavirus. Anche l’Italia viene coinvolta e si scatenano le polemiche in merito alle possibili zone rosso scuro.
Ma cosa sono e quali regioni sono interessate ad oggi?
In un gennaio che vede l’aumento dei casi in molti paesi a causa anche della diffusione delle varianti più aggressive, l’UE organizza un piano per regolare gli spostamenti tra i vari paesi.
In base all’andamento dei contagi, i singoli Stati potrebbero assumere varie colorazioni: grigio (assenza di informazioni sufficienti), verde (ridotta diffusione del virus), arancione (diffusione della pandemia a uno stadio intermedio) e rosso (alta intensità di infezioni).
E il rosso scuro?
Questa particolare colorazione indica le aree in cui, negli ultimi 14 giorni, sono stati segnalati oltre 500 casi cumulativi per 100 mila abitanti. Sulla base degli ultimi dati comunicati all’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, n.d.r.), in Italia il provvedimento rischia di coinvolgere per ora il Friuli-Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Bolzano, il Veneto e l’Emilia Romagna. L’effetto sarà una maggiore restrizione negli spostamenti tra stati, in ottica di limitazione della diffusione del virus a partire dai paesi più colpiti. Le frontiere non saranno chiuse del tutto ma saranno limitati i viaggi comuni. Al contrario sarà sempre garantito il traffico commerciale.
Le misure più rigorose comprendono, in partenza dalle zone rosso scuro, test prima della partenza e quarantena di 14 giorni all’arrivo. Chi rientra nel proprio paese di residenza dovrebbe essere autorizzato ad eseguire un test dopo l’arrivo.
Con delle mappe colorate, la Commissione europea offre un panorama immediato sulla salute dei paesi dell’Unione, il Regno Unito, l’Islanda e la Norvegia. Saranno i singoli individui a valutare le condizioni pre – partenza e le procedure che gli stati coinvolti richiedono. Obiettivo: ridurre al minimo gli spostamenti non essenziali, così come annunciato dalla von der Leyen.
«L’arrivo delle persone da altri Paesi non deve essere respinto – sostiene Didier Reyneders, Commissario Europeo per la Giustizia – ma controllato e regolamentato con test antigienici e quarantena. Senza queste misure, i movimenti all’interno dell’Unione potrebbero avere conseguenze devastanti. Per non confondere i cittadini, continueremo ad avere una sola mappa con un solo codice di colori che sarà aggiornata ogni settimana dall’Ecdc».
In attesa di conoscere le sorti delle regioni italiane, sul sito www.ecdc.europa.eu sono sempre disponibili i dati aggiornati.