Scherma – Orgoglio CUS Cagliari: il fioretto maschile va in B1

Tipica arma protagonista dei classici western, conosciuta anche come revolver o rivoltella, la prima pistola a tamburo in realtà non è figlia dell’americano Samuel Colt, ma pare nacque in Sardegna da un inventore originario di Gadoni
Francesco Antonio Broccu nacque nel maggio del 1797 a Gadoni, in Barbagia, da Battista e Angelica Poddi. Curioso e ricco d’ingegno fin da giovanissimo, si dilettò nel corso degli anni nella creazione di diversi oggetti; da piccoli giocattoli, a un telaio semiautomatico, passando per un mulino a ruota verticale, fino a un orologio a pendolo con il quadrante costituito da un pannello della porta d’ingresso di casa sua, e le lancette rivolte verso l’esterno per permettere a chi passava fuori di vedere l’ora.
Oltre a tutte queste ingegnose creazioni, all’età di 37 anni, Broccu che allora faceva il fabbro, mise appunto la prima pistola a tamburo della storia. L’invenzione risale a tre anni prima di quella di Samuel Colt, l’americano che nel 1836, al contrario dell’inventore sardo, decise di brevettare l’arma che avrebbe rivoluzionato l’800, producendola industrialmente, dando vita, nel 1855, alla Colt’s Manufacturing Company, la sua azienda di produzione di armi leggere, divenute, tra le altre cose, simbolo del cinema western.
A oggi non esistono prove che dimostrino che vi sia stato alcun un contatto tra i due inventori. Si dice però che per questa sua invenzione, Broccu ricevette l’invito di recarsi a Cagliari per darne dimostrazione dinanzi al sovrano dell’epoca, Carlo Alberto di Savoia, ma non si presentò. Una sua pronipote, che a lui dedicò una parte della propria tesi di laurea, sostiene invece che l’arma venne inviata nel 1833 al sovrano per essere esaminata, ma senza ottenere, in seguito, alcun riscontro.
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