Diversi ma (ugualmente) campioni: a tu per tu con Gian Pietro Simula dell’Asinara Waves
Il perdono la via per creare un futuro nuovo

Dr. Antonio Unida
Garante territoriale dei Diritti delle Persone private della Libertà personale
Riprende, dopo la pausa estiva, la nostra rubrica ‘Cronache dal Carcere’. Oggi parliamo di perdono visto da qualcuno come una forma di debolezza che indebolisce il ruolo dello Stato, ma non è così
Ben trovati amiche ed amici lettori,
il mio lavoro nella Struttura penitenziaria di Bancali non si è fermato, anche a Ferragosto ho fatto dei bellissimi incontri. Vero è che venerdì la morte di una Persona detenuta, mi ha profondamente colpito, ma vado avanti. Dobbiamo andare avanti, con una consapevolezza sempre più forte: così com’è, il Sistema Penitenziario Italiano non va.
Oggi, nel mio pezzo desidero parlarvi della mia idea di perdono.
Il perdono è una straordinaria risorsa per una società più giusta e umana. Qualcuno pensa che sminuisca il ruolo delle Stato e delle Istituzioni, e che le indebolisca. Ma non è così, le rafforza invece, avvicinando i cittadini con un nuovo paradigma, guardando ad un futuro nuovo, perché il Per-dono è un dono che innanzitutto facciamo a noi stessi, mettendo le basi per la costruzione di una nuova società pacifica, dove non viva il sospetto, il risentimento, il rancore.
Andando incontro al Perdono, si crea un futuro nuovo.
Vero è che bisogna necessariamente distinguere le situazioni di grave pericolosità da quelle appunto che possono essere neutralizzate con interventi di sicurezza alternativi al carcere.
Chi è veramente pericoloso, non può stare con il cosiddetto ruba galline, allo stato attuale è così. Le condizioni di limitazione della libertà individuale, dovrebbero essere valutate e andrebbero viste dentro dei programmi educativi e culturali di lungo respiro, trasformando così, il comportamento, sotto l’aspetto cognitivo e culturale della Persona detenuta. Ad oggi purtroppo nella Struttura di Bancali, non è così…perché? Cosa possono fare due educatrici a fronte di una popolazione detenuta di quasi 400 Persone? E per il momento mi fermo qui. Alla prossima!!!