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Il mondo a colori di Giorgio Casu
Ecco un’anticipazione dell’intervista all’artista di San Gavino Monreale che potrete leggere sul prossimo numero di City&City
di Debora Serrau
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Ciao Giorgio e grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo. Parlaci di te…
Chi è Giorgio Casu?
Al momento sono un ragazzo di 44 anni che dopo 18 anni di viaggi e vita all’estero è tornato in Sardegna per lavorare un po’ più in patria, quindi tutto ciò che faccio ultimamente è puntato a costruire questa nuova vita che mi sono scelto.
Giorgio, parliamo di “arte come decoro urbano”.
Tu vieni da San Gavino Monreale, nel Medio Campidano, diventato la “Capitale della Street Art”.
Possiamo parlare di Street art come un modo per “rigenerare” un paese?
Sicuramente San Gavino è diventato in pochi anni uno dei centri più importanti della Street Art in Italia e ne siamo fieri. Continuiamo entusiasti. Però penso che si debba ridimensionare la produzione per altri centri soprattutto se rapportati alla realtà sarda. Penso che il decoro urbano possa passare per i tanti centri storici solo se si tiene conto della cultura che lo ospita. San Gavino è un paese pieno di risorse ma sicuramente non ha la bellezza di certi centri nell’isola, quindi direi che sì e ‘ prestato molto bene come vetrina d’arte contemporanea. La rigenerazione urbanistica può essere bellissima nei piccoli paesi con i tanti pattern sardi dei tappeti o delle ceramiche e una loro rivisitazione, ci vuole solo una visione un po’ più ampia e una produzione sensibile e cosciente.
Per il resto sono sicuro che la Sardegna diventerà l’isola dei Murales e sono sicuro che questo possa diventare un volano per il tanto auspicato turismo di fuori stagione. D’altra parte, mi auguro non si diffonda la produzione indiscriminata di opere senza senso o senza guida perché in quel caso si rovinerebbero tanti dei bellissimi paesaggi urbani dell’isola.