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Pietra miliare del giornalismo isolano, Tziu Lai ci ha lasciato nel pomeriggio dopo che negli scorsi giorni era stato ricoverato al Brotzu. Fu firma dell’Unione Sarda, Videolina, Telecostasmeralda e UNO4TV
CAGLIARI – Definirlo semplicemente una penna storica del giornalismo, sardo e non solo, è riduttivo. Come un paladino, un eroe protagonista di un qualsiasi racconto antico, Antonello Lai è sempre stato dalla parte dei più poveri, delle vittime d’ingiustizie e soprusi, e in generale dei cittadini. In tanti hanno provato a sconfiggerlo, ferendolo anche gravemente, Tziu si è sempre rialzato, ha sempre resistito stoicamente, ha sempre vinto le sue battaglie contro la “malavita”. La battaglia più importante, quella con la vita, non è riuscito a vincerla. L’ha dovuta abbandonare improvvisamente, arrendendosi a un arresto cardiaco nel momento in cui sembrava potersi riprendere dopo una complicazione al cuore avuta negli scorsi giorni. Ci lascia un giornalista, un esempio di stile, di passione e scrupolo per il proprio lavoro, e soprattutto un signore dalla parte dei più bisognosi e delle vittime d’ingiustizia.
UN ANGELO PER I PIù BISOGNOSI. Originario di Cagliari, Antonello mosse i primi passi nel mondo giornalistico presso la testata regionale L’Unione Sarda, nella quale alternava servizi giornalistici prevalentemente di cronaca a “Idee Notte”, una sorta di agenda riguardante gli eventi del venerdì sera in Sardegna. Le stesse pubblicazioni le farà anche al suo esordio in televisione, a quella Videolina con cui si fece conoscere al pubblico. Come riportato da lui in un redazionale del 1998, il suo intento era quello di fornire un’informazione “di strada”, vicina ai cittadini, in particolare a chi stava peggio (ovvero poveri, persone ai margini, sfrattati, residenti in abitazioni dalle condizioni disastrose).

ZONA FRANCA. Su questo stile nel 1995 produsse per il TGR Sardegna una storia su Vincenzina, con il quale arrivò secondo al premio Ilaria Alpi, e passò a un’altra emittente del gruppo Grauso, TCS-Telecostasmeralda, dove divenne uno dei volti del notiziario e condusse la storica trasmissione d’inchiesta Zona Franca fino al 2021. Frattanto resosi protagonista di numerose iniziative di solidarietà, per esempio donando generi alimentari e altro ai più bisognosi, la sua “zona” si rinnovò, divenendo una trasmissione web in cui, tra l’altro, realizzò alcuni servizi dall’ospedale Brotzu per descrivere la vita quotidiana in ospedale.

IL LAVORO A UNO4. Il tutto fino al 2022, quando si trasferì alla nascente televisione UNO4: lì in breve tempo divenne caporedattore del tg, continuando a produrre pezzi giornalistici incentrati sul sociale. Tra questi si ricordano un reportage su una famiglia vivente in condizioni precarie a Quartucciu, lo scorso novembre, ma anche un coccodrillo in ricordo di Gigi Riva il giorno della sua morte. Quindi, negli scorsi giorni i fattacci, col suo storico collega della Zona, Chicco Lecca, aveva pregato i lettori di fare “una preghiera per un uomo buono”: nonostante la speranza di molti che ce la facesse, il cuore non ha retto e ieri pomeriggio Tziu Lai ci ha lasciati, con in eredità un ricordo di stile ed esempio, per il giornalismo e per la vita di tutti i giorni.